Aspettando la notte del 6 aprile: il silenzio delle fiaccole, le parole dei vescovi

05 Aprile 2012   13:25  

 Un silenzioso e assorto abbraccio di luce tornerà ad avvolgere l'Aquila, e il suo cuore oscuro e deserto tre anni dopo quella notte del sei aprile, in cui tutto finì, o forse ricominciò.

la Fiaccolata della Memoria partirà dalla Fontana luminosa mezz’ora dopo la mezzanotte per raggiungere piazza Duomo in attesa delle 3,32.

Qui la corale Gran Sasso e la Corale Novantanove eseguiranno il Miserere di Selecchy e il «Signore delle cime», preghiera alpina. Verranno dunque

Verranno ricordate, nome per nome, le 309 vittime insieme alle due giovani di Scoppito Mariagrazia Rotili e Pamela Mattei vittime di un incidente stradale mentre tornavano dalla fiaccolata del 6 aprile 2011.

Dopo aver percorso 700 chilometri, arriverà con una fiaccola anche l’atleta Marco Chinazzo partito da Cortemilia per la maratona pensata in collaborazione con l’Associazione italiana sclerosi multipla.

Parteciperà alla fiaccolata anche il ministro Fabrizio Barca. La politica resterà però in silenzio oggi e domani, la campagna elettorale osserverà infatti un opportuno un momento di pausa.

In un messaggio ala città affermano invece i vescovi Giuseppe Molinari e Giovanni D’Ercole:  ''Abbiamo sperato e non cessiamo di sperare. Anche se spesso è difficile. Difficile sperare quando dopo la stagione della solidarietà e dell’attesa fiduciosa ci siamo scontrati con le promesse non mantenute, con le resistenze della burocrazia, con le meschinità della politica e gli egoismi attecchiti perfino tra le zolle della nostra tragedia e il sangue dei nostri morti. Si, in queste condizioni, è proprio difficile sperare. Eppure bisogna continuare a lottare e sperare''.

 

F.T.

montaggio Marialaura Carducci

 


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