Asportato rene con nuova tecnica indolore
Per la prima volta in Italia, al San Pio di Vasto, l’équipe di Urologia diretta dal professor Luigi Schips, ha eseguito l’asportazione di un rene, su un paziente di 78 anni, attraverso la “single incision laparoscopic surgery” (Sils), un’unica, piccola incisione di 5 centimetri invece delle quattro previste dalla laparoscopia tradizionale. Meno dolore, meno perdite di sangue e meno degenza ospedaliera, questi i vantaggi della “Sils”, che apre una nuova frontiera nel campo della chirurgia urologica. Prima dell’intervento tutto è stato curato nei minimi dettagli , nulla è stato lasciato al caso.”Prima di intervenire ho discusso con gli anestesisti e con i colleghi urologi Stefano Gidaro e Luca Cindalo", racconta il primario, “poi ho consultato i tecnici della Covidien, l’azienda che fornisce la strumentazione e con loro è stata studiata anche la sistemazione della sala operatoria”, spiega Schips. Anche la scelta del paziente non è stata casuale. L’anziano, oltre ad essere stato operato otto anni fa a causa di un tumore alla vescica, aveva un grave deficit nel funzionamento renale definito “uretero- idronefrosi”. “Era necessario ed importante limitare il più possibile la sofferenza del paziente, facendo ricorso ad una tecnica che fosse il meno possibile invasiva”,conclude Schips. L’operazione è durata tre ore e non è stato necessario ricorrere ad alcuna trasfusione. attraverso la piccola incisione praticata sull’addome del paziente, è stata inserita una sonda aspirante (“trocar”) collegata con un sacchetto di plastica (“endocatch”). Il rene è stato tagliato in piccoli pezzi per poi essere aspirato. Ieri, dopo cinque giorni di degenza, il paziente è tornato a casa. Ships, soddisfatto ha aggiunto: “Da abruzzese sono orgoglioso non solo di avere sperimentato con successo questo intervento al San Pio ma anche di annunciare che da settembre saranno impiegate a Vasto sofisticate attrezzature che consentiranno di diagnosticare, trattare e curare, patologie anche molto gravi per le quali finora i malati erano costretti a recarsi fuori regione”.
(IP)
