Asse attrezzato: il parlamento dice no al pedaggio. Ma per Castelli il voto è una svista

22 Giugno 2011   08:34  

Marcia indietro da parte del parlamento sulla tanto contestata introduzione dei pedaggi sulle tratte a diretta gestione Anas. compreso l'Asse attrezzato che collega Chieti e Pescara.

L'esecutivo ha infatti accolto una serie di ordini del giorno presentati da vari gruppi e singoli parlamentari, che escludono in parte o del tutto il pedaggiamento delle strade Anas. Il primo ordine del giorno accolto dal sottosegretario Alberto Giorgetti è stato quello del Pd, che impegna il governo ''a recedere definitivamente dall'improvvida decisione di assoggettare a pedaggio le autostrade e i raccordi autostradali in gestione diretta di Anas spa» e a destinare all'azienda, come fonte di approvvigionamento, il 50% degli introiti delle multe da autovelox, come previsto dal codice della strada''.

Decisivo per la tratta abruzzese l'emendamento di Barbara Saltamartini, vice presidente del gruppo Pdl a Montecitorio che definisce l'asse attrezzato Pescara-Chieti: ''raccordo autostradale a prevalente percorrenza urbana e con caratteristiche pendolari'', e che dunque non può essere soggetto a pedaggio.

Un altro ordine del ordine del giorno, quello di Vincenzo Gibiino (Pdl) invita l'esecutivo ad escludere dal pedaggio i pendolari e i residenti laddove le strade da far pagare hanno un ruolo per la mobilità urbana (come il Gra a Roma).

Poi sono stati accolti diversi ordini del giorno che escludono dal pedaggio singole tratte: uno dell'Udc riguardava il Gra e la Roma-Fiumicino; uno di Giampiero Bocci (Pd) la Perugia-Bettolle; uno di Alessandra Siragusa (Pd) le tratte siciliane.

Tutto è bene quel che finisce bene? Forse no: a raffreddare gli entusiasmi ci ha pensato subito il viceministro alle Infrastrutture e trasporti della Lega nord, Roberto Castelli.

L'approvazione degli emendamenti a suo dire sono stati una svista: ''Il sottosegretario all'Economia Alberto Giorgetti - dice il viceministro leghista - non appartenendo al ministero Infrastrutture e trasporti, evidentemente è incorso in una svista oggi in Parlamento, dando parere favorevole all'ordine del giorno dell'Udc e del Pd che impegna l'esecutivo a rinunciare definitivamente all'introduzione di pedaggi. Tale svista è stata determinata dalla non conoscenza della materia''.

Dunque lascia intendere Castelli gli emendamenti saranno cancellati e a prevalere sarà la linea dura della Lega Nord che lo stesso sottosegretario aveva espresso a chiare lettere la scorsa settimana: ''C´è grave carenza di risorse e ci sono aree in cui in autostrada si viaggia gratis. In alcune zone non ha senso che non ci sia il pedaggio perché la gente può tranquillamente permettersi di pagarlo. C´è un´ingiustizia anche dal punto di vista dell´articolo 3 della Costituzione, dove si dice che i cittadini sono tutti uguali davanti alla legge. I milanesi hanno il pedaggio sulla tangenziale invece i romani non pagano per percorrere il Gra. Non va bene''.

Insomma: autostrade a pagamento anche al sud, caselli a tutte le uscite sulla Salerno-Reggio Calabria, in Puglia, in Sicilia, sulla Perugia-Terni, sul Grande raccordo anulare di Roma. E in Abruzzo sull'asse attrezzato Chieti-Pescara.


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