Assemblea redattori Rai Abruzzo, ha detto no a taglia lineare

12 Maggio 2014   15:08  

 L'assemblea dei lavoratori della sede Rai di Pescara considera "inaccettabile sotto il profilo del metodo e del merito il prelievo di 150 milioni che il governo vuole imporre alla Rai, perche' privo di una logica di piano industriale e ispirato a un mero criterio di taglio lineare che punta a far cassa dirottando verso la fiscalita' generale fondi del canone che debbono rimanere finalizzati alla missione di servizio pubblico".
E' quanto si legge in una nota del Comitato di redazione (Cdr).
L'assemblea ha anche denunciato "l'inerzia dei vertici aziendali rispetto ad una doverosa verifica di legittimita' del decreto governativo.
Altrettanto inaccettabili - prosegue la nota - sono ipotesi di vendita parziale di quote di Rai Way perche' avrebbero un pericoloso processo di dismissione di comparti strategici per lo svolgimento della missione aziendale, cosi' come ipotesi di accorpamento delle sedi regionali, la cui sopravvivenza e' invece condizione necessaria per rilanciare una migliore e piu' continua presenza della Rai sul territorio".
Dalla riunione, alla quale hanno partecipato, oltre ai singoli lavoratori, le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Snater, Usigrai, con i segretari regionali, emerge
"la piena e convinta disponibilita' ad un'azione di lungo respiro, che comprenda tutte le forme di mobilitazione, compreso lo sciopero unitario di tutte le sigle sindacali, gia' allo studio delle segreterie nazionali, e anche di un'apertura al confronto nazionale e regionale con societa', cittadini e utenti per motivare - conclude il Cdr - la nostra difesa non di una Rai degli sprechi e delle inefficienze, ma di un servizio pubblico profondamente rinnovato e rilegittimato nella sua funzione".


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