Associazione allevatori, a rischio il futuro dei 74 dipendenti

28 Marzo 2012   12:13  

"La decurtazione di circa il 50 per cento delle risorse nazionali e regionali assegnate all'Associazione Regionale Allevatori d'Abruzzo (ARA), lo scorso anno e' stata tamponata con l'utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga, quest'anno con un'apposita cassa integrazione in deroga predisposta a livello ministeriale, attraverso un accordo tra le parti. Cio' garantisce la prosecuzione dell'attivita' e il mantenimento dei livelli occupazionali solo fino al 31 dicembre 2012, dopo di che si apriranno scenari sconosciuti ed inquietanti per i 74 lavoratori dell'Associazione e per l'intero comparto". A lanciare l'allarme sono il Segretario generale aggiunto Fai-Cisl Abruzzo, Feliciantonio Maurizi e il Segretario regionale con delega all'agricoltura della Cisl-Abruzzo, Paolo Sangermano, che chiedono "l'immediata convocazione di un tavolo istituzionale, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e dell'assessorato alle politiche agricole della Regione Abruzzo.

Un confronto urgente - incalzano Maurizi e Sangermano - in cui dovranno essere affrontati i problemi legati ai servizi che l'ARA deve garantire alle aziende zootecniche abruzzesi, all'eventuale riorganizzazione dell'Associazione allevatori, laddove si dovesse ritenere necessaria e, soprattutto, alla ricollocazione attraverso un percorso mirato del personale che dovesse risultare in esubero, tenuto conto che si tratta di maestranze altamente professionalizzate che possono essere facilmente ricollocate in ambiti connessi all'attivita' zootecnica, come nel caso dell'Istituto zooprofilattico.

E' evidente che, se il confronto su tali tematiche verra' aperto subito, saranno maggiori le possibilita' di individuare una soluzione definitiva e praticabile. Eventuali ritardi avranno sicuramente un impatto devastante sull'occupazione e sul futuro dell'Associazione regionale allevatori, nonche' sull'intero sistema zootecnico abruzzese".

La Cisl ricorda, infine "che i temi caldi da affrontare con la Regione non riguardano soltanto l'ARA, ma anche i centri di ricerca COTIR, CRAB, CRIVEA e Consorzi di bonifica sul cui futuro incombono pesanti incognite".


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