Assotutela: ''Giusti i tagli alle Province''. L'Upi sulle barricate

07 Dicembre 2011   09:53  

"Tutti i cittadini stanno facendo sacrifici, e molti altri ne dovranno fare a seguito della manovra del Governo Monti;lo stesso valga per le Istituzioni, a partire dalle Provincie".
Lo dice in una nota il Segretario Nazionale dell’associazione per la tutela del cittadino Assotutela.net Pietro Bardoscia.

"Riteniamo giusto il provvedimento nel quale si prevede la decadenza degli organi elettivi delle Provincie entro il termine previsto con legge dello Stato, trasformandole di fatto in Enti di secondo grado.

Invitiamo l’UPI a non ricorrere alla Corte Costituzionale contro questa misura perché sarebbe, a nostro avviso, una mancanza di rispetto e di sensibilità nei confronti dei milioni di cittadini vessati dalle manovre fatte in questo 2011 che, ricordiamo, comporterà un aggravio di spesa annuale superiore ai 500 euro.

Né si strumentalizzi, come hanno fatto alcuni politici, la questione, dicendo che i costi ,a seguito di questa scelta, aumenteranno, perché sappiamo tutti che non è così, tutt’altro.

Ci permettiamo inoltre di invitare il sindaco di Roma Gianni Alemanno ad occuparsi principalmente delle questioni di Roma, più che della sorte delle Province, dal momento che è in procinto di aumentare il prezzo dei biglietti dell’Atac di oltre il 50% con un aggravio di oltre 150 euro per tutti i cittadini che usufruiscono quotidianamente del servizio pubblico romano; ci spieghi piuttosto se abbia realmente speso 20 mila euro circa per quella specie di albero di Natale messo a Piazza Venezia".

Sono sul piede di guerra le Province in seguito alla decisione del governo Monti di inserire la loro abolizione all’interno del Decreto Legge per abbassare i costi della politica italiana.
Una decisione che era nell’aria e che era già stata anticipata dal governo Berlusconi con la Manovra Finanziaria 2011.

C’è stata a a Roma l’Assemblea nazionale dell’Unione delle Province Italiane. Il presidente dell’Upi Castiglione: "La casta non siamo noi e i dati lo dimostrano. D’altra parte ammonta a 7 miliardi di euro il costo degli enti intermedi nel nostro Paese, di cui 2,5 miliardi vengono spesi solo per i consigli d’amministrazione: ecco i veri costi della politica".

Monti aveva espressamente dichiarato: "Abbiamo adottato un decreto legge che sottoporremo al capo dello Stato, nel quale abbiamo deliberato che l’ organizzazione delle Province venga modificata. Nel decreto abbiamo modificato profondamente le strutture dei consigli provinciali riducendo il numero dei componenti a soli 10 eletti, nominati dai consigli comunali e dal territorio. Vengono quindi eliminate le giunte provinciali e la gratuità delle cariche elettive territoriali non previste dalla Costituzione".

Sono agguerrite anche le province abruzzesi, che parlano tramite il Presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi Enrico Di Giuseppantonio: "Prima di Natale convocheremo a Pescara gli stati generali delle Province: ovvero le Giunte Provinciali, i Consigli Provinciali, i Presidenti delle Province e i Presidenti dei Consigli Provinciali delle Province abruzzesi allo scopo di svolgere un’azione di sensibilizzazione sia nei confronti dei cittadini che nei confronti dei Parlamentari abruzzesi. Per l’occasione inviteremo anche i Comuni e i rappresentanti della Regione dal momento che, tra gli effetti negativi, l’abolizione delle Province getterebbe nel caos le amministrazioni territoriali che specie in Abruzzo sono in prima linea in questo momento difficile anche per dare una risposta alla crisi. Inoltre ci attiveremo affinchè il Decreto venga impugnato davanti alla Corte Costituzionale attraverso la Regione".

Ma secondo molti si doveva ricorrere alla patrimoniale, andando a colpire i grossi capitali e i grossi redditi, piuttosto che colpire le pensioni e introducendo nuovamente l’Ici in maniera indiscriminata. 

 


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