“Continuano e si accentuano i dissapori e le divergenze all’interno della maggioranza di centrosinistra.
Questa volta il pomo della discordia riguarda la nomina dell’Amministratore unico dell’ATER di Lanciano, come si evince dalla Delibera regionale n.293 del 3 maggio scorso (vedi Allegato), dove si consuma per l’ennesima volta uno strappo tra il presidente Luciano D’Alfonso e l’assessore Donato Di Matteo”.
Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo. “Leggendo la Delibera – spiega Febbo - si nota come lo stesso assessore regionale competente era assente e il Presidente, grazie alle funzioni che egli stesso si è attribuito con il famoso Decreto n.34 dell’8 aprile 2016, ha provveduto di imperio ad una propria personale scelta facendo emergere vistosamente sia l’arroganza sia la confusione di questo governo regionale arrivato ormai al limite della legittimità delle regole e delle norme costituzionali”.
“Una settimana fa – sottolinea Febbo – anche l’Ufficio Legislativo della Regione si era espresso contro la decisione di D’Alfonso di arrogarsi il diritto di designare capi dipartimento, dirigenti, vertici di enti, aziende, agenzie, società regionali, in quanto si v a modificare la Legge n.77 del 2009 che stabilisce come gli incarichi di vertice sono ‘conferiti dalla Giunta regionale su proposta del componente la Giunta competente in materia’. Va da se che tale Legge non può essere modificata a piacimento dal Presidente della Giunta poiché è competenza solo del Consiglio regionale”.
“Adesso – continua Febbo – la nomina del nuovo Amministratore unico dell’ATER Lanciano, nella persona del dirigente Luigi Fusco, pescarese e amico del Presidente, oltre ad essere del tutto illegittima e inopportuna, crea nuovi dissapori e scontri all’interno della stessa maggioranza visto che la volontà dell’assessore Di Matteo era quella di nominare Antonio Innaurato, primo dei non eletti in regione nelle fila del Partito Democratico. Uno scontro aspro ormai palese ed evidente sia nelle tante assenze in Giunta dell’assessore Di Matteo sia nelle frizioni e nell’ostruzionismo da parte dello stesso Partito democratico durante i lavori del Consiglio regionale sempre pronto a bloccare le iniziative legislative dell’assessore regionale come accaduto con l’affossamento della legge sull’ATER Unica regionale e della legge sulla Social Housing”.
“A tutto questo bisogna aggiungere – aggiunge Febbo - come il Presidente D’Alfonso continua ad esautorare gli assessori anche nelle scelte territoriali visto che ha nominato un suo uomo, amico e pescarese, all’Ater di Lanciano senza ascoltare e tenere in considerazione le istanze dei suoi componenti della Giunta. Pertanto – conclude Febbo – questa frattura politica tra D’Alfonso e l’assessore Di Matteo sembra ormai irreparabile e sono certo si arricchirà di nuove puntante anche su altri ambiti e settori visto che il ‘Presidentissimo’ è ostinato ad applicare il famoso Decreto come meglio crede”.