Auditorium del Parco, nessuna certezza sulla gestione che costa almeno 100 mila euro l'anno

Intervista all'assessore al patrimonio Alfredo Moroni

19 Aprile 2013   15:40  

E' un'opera splendida, acusticamente perfetta, pensata per la musica da una mente stroardinaria come Claudio Abbado che affidandone il pesniero all'architetto Renzo Piano volle aiutare i propri amici aquilani.

Quelli della Società aquilana dei concerti "B. Barattelli", che tanto hanno dato alla storia musicale della città.

La società dei concerti nata dalla volontà dell'avvocato Nino Carloni, dopo il sisma 2009, si è ritrovata senza la sede storica dell'auditorium all'interno del Castello Cinquecentesco, che dall'avvacato prende il nome. Quell'auditorium in realtà non ha subìto danni significativi, ma si trova in un'area, l'intero del Forte Spagnolo, interdetto per i gravi danni riportati dall'area del Museo d'Abruzzo.

E bene il M°Abbado e il presidente della Barattelli Giorgio Battistelli ne parlarono, e naque l'idea di un teatro temporaneo. A realizzarlo non poteva che essere un archistar: e fu Renzo Piano, che con il supporto economico della Provincia di Trento, ha realizzato l'auditorium del Parco, lo Stradivari del Castello, costato e alle casse della Provincia costò circa 6 milioni di euro.

Quel luogo, ormai dall'inaugurazione, ha visto pochi avventimenti all'interno, e si contano quelli musicali della socità Barattelli, che invece lì aveva programmato i principlai concerti dell'attuale stagione.

Il problema? La gestione! Chi se la accollerrà dovrà supportare un costo annuale di 100 mila euro. Se la Barattelli divenisse gestore, protrebbe impostare una stagione molto diversificata, puntando anche a novità che sono in cantiere ma che nessuno osa raccontare. Novità che se arrivassero porterebbero incassi che aiuterebbero a sostenere la gestione.

Un oggetto di grande prestigio ma che sta generando malumori, in chi li vorrebbe ascoltare musica.

E i costi sono enormi, perché l'auditorium deve essere sempre acceso, e l'impianto per tenere acceso l'esterno, è lo stesso che si usa per tenere acceso l'interno. Un costo esorbitante.

Poi c'è il bar: si attende una bando per la gestione.

Poi ci sono i camerini: che costano 200 mila euro, tutti a carico del Comune, che per realizzarli farà chiudere l'auditorium per due mesi.

E nell'intertvista l'assessore al patrimonio Alfredo Moroni spiega: "Stiamo trovando un accordo con la Barattelli, abbiamo fatto una proposta e la risposta arriverà in queste ore, ma certo è una patata bollente lasciata in mano al Comune. Finora abbiamo dato gratiutamente l'utilizzo della sala. Non è più possibile".

di Barbara Bologna


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