"Auditorium di Renzo Piano, lavori al via senza consultare popolazione"

Frezza: bastava applicare nuovo regolamento sulla partecipazione

13 Marzo 2012   10:30  

"Al di là degli aspetti controversi della (non) temporanea realizzazione dell’auditorium di Renzo Piano, mi sembra che l’intera operazione sia la cartina di tornasole dell’incapacità, prima culturale che politica, dei nostri amministratori di comprendere alcuni dei passaggi fondamentali della ricostruzione". Lo dice Ettore Di Cesare, candidato sindaco di Appello per L'Aquila.

"L’opera poteva e doveva essere vissuta dalla popolazione come il primo simbolo della rinascita, una struttura dedicata alla cultura e progettata da uno dei maggiori architetti del mondo. Un nuovo elemento identitario per una città che deve rifondarsi, un elemento di coesione comunitaria, fattore indispensabile per la ricostruzione dei nostri territori.

L’occasione giusta insomma per aprire un confronto cittadino e riflettere insieme su come ricostruire e come reinventare la città: il suo significato dopo il trauma, la sua cultura, la sua economia e il suo posto nel mondo. E anche un modo per confrontarci su innesti ragionati di architettura contemporanea nel tessuto storico. Nella ricostruzione dei nostri centri infatti non mancheranno nei prossimi anni casi simili. Questo tipo di operazioni hanno da sempre aperto dibattiti internazionali anche aspri: dal Centre Pompidou dello stesso Renzo Piano nel centro di Parigi al Museo di arte contemporanea (MACBA) nel cuore di Barcellona.

Si doveva quindi - continua Di Cesare - stimolare per tempo una sincera stagione di partecipazione aperta a tutti i cittadini, in cui potersi confrontare su questi temi. Dare il tempo a tutti di metabolizzare e, eventualmente, modificare le scelte, inserirle in un contesto di pianificazione generale del territorio, magari con la partecipazione dello stesso Renzo Piano. Un dibattito che doveva avere risonanza nazionale per dimostrare l’esistenza di una comunità aperta al confronto e per far parlare della nostra città, almeno per una volta, in termini progettuali.

L’occasione per elevare il dibattito cittadino dalla rissa al ragionamento, in cui si potesse iniziare a costruire una visione riconoscibile e condivisa del nostro futuro per tornare a guardare con fiducia a noi stessi e alla rifondazione della città.Invece nulla di tutto ciò, anzi tutto il contrario: una scelta di forte impatto, non solo ambientale ma anche culturale, calata dall’alto inevitabilmente produce spaccature e impoverisce il livello del confronto. Proprio quello che non serve.

L’ennesima occasione persa - conclude Di Cesare - del resto capire il valore determinante della partecipazione e mettere al centro il coinvolgimento della popolazione come fattore indispensabile per la ricostruzione è un'attitudine politica e un atteggiamento culturale lontani dalla nostra attuale classe politica. E non ci sono regolamenti della partecipazione che tengano. Peccato".

Sulla stessa lunghezza d'onda Stefano Frezzadi Sinistra Critica: "L'avvio del cantiere nel Parco del Castello per la realizzazione dell'Auditorium progettato da Renzo Piano riporta alla luce un dibattito che ha attraversato la città per lungo tempo. La decisione di partire con i lavori a meno di due mesi dalle elezioni comunali dice tutto sull'uso strumentale che l'amministrazione uscente ha deciso di adottare su questo delicato argomento.

Abbiamo sempre sostenuto le idee migliori per consentire al capoluogo abruzzese di poter seguire la sua naturale vocazione culturale e da sempre invochiamo la necessità di 'libearre la cultura' dalla caserma della Guardia di Finanza. E abbiamo sempre sostenuto la necessità che i cittadini possano partecipare alle scelte strategiche che riguardano il proprio territorio.

Ecco perchè - spiega Frezza - giudichiamo gravissimo che questa amministrazione decida la cantierizzazione dell'Auditorium senza aver consultato chicchessia. Ha ragione chi invoca un referendum sull'argomento ma Rifondazione, che è parte integrante dell'attuale maggioranza che ha da poco approvato un regolamento sulla partecipazione, non avrebbe dovuto aspettare l'inizio dei lavori ma semplicemente mettere in pratica quel regolamento.

Andiamo pertanto incontro all'ennesimo sopruso perpretato da questa amministrazione completamente sorda ai pareri dei suoi cittadini e sempre pronta ad utilizzare idee e progetti per esclusivo interesse personale".


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