Aumentano i Carburanti e gli Introiti Statali: 2,3 Miliardi tra Iva e Accise

Ministro: «Prezzi più Bassi in Ue»

16 Agosto 2023   16:29  

L'Italia è attualmente immersa in una paradossale situazione: i prezzi dei carburanti continuano ad aumentare suscitando l'indignazione dei consumatori, mentre il governo sembra evitare il problema e intanto lo Stato incassa profitti sempre maggiori. In mezzo a questa intricata vicenda, il Ministero minimizza gli aumenti e afferma che l'Italia offre prezzi dei carburanti più bassi rispetto all'Europa.

L'incresciosa situazione ha suscitato una vivace discussione, e a innalzare il livello del dibattito è stata l'associazione Assoutenti, che ha richiesto un intervento immediato da parte del governo e ha messo in discussione l'efficacia dei cartelloni pubblicitari con i prezzi medi dei carburanti, introdotti su iniziativa dell'esecutivo. Stando alle stime di Assoutenti, il contesto estivo caratterizzato dagli spostamenti e dalle vacanze produrrà un incasso statal di proporzioni enormi nel giro di poche settimane.

Secondo queste stime, considerando un parco circolante di 15 milioni di autovetture a benzina e gasolio che percorrono le autostrade e supponendo una media di 3 rifornimenti per ciascuna vettura, lo Stato incasserà circa 2,27 miliardi di euro tra accise e Iva sui carburanti. Tale cifra si suddivide in 1,513 miliardi provenienti dalle accise e 762,75 milioni dall'Iva. Queste stime mettono in dubbio l'efficacia dei nuovi cartelloni con i prezzi medi.

La quota delle tasse rappresentata da Iva e accise pesa attualmente per il 55,6% sulla benzina e per il 51,8% sul gasolio. Considerando i prezzi medi dei carburanti nella settimana dal 7 al 13 agosto (1,939 euro/litro per la benzina e 1,827 euro/litro per il gasolio), su ogni litro di benzina gli italiani pagano circa 1,077 euro di tasse, di cui 0,728 euro per le accise e oltre 0,349 euro per l'Iva. Sul gasolio, la tassazione si attesta intorno a 0,946 euro al litro, di cui 0,617 euro per le accise e 0,329 euro per l'Iva.

Nel frattempo, i prezzi dei carburanti, compresa la benzina, continuano ad aumentare rapidamente, raggiungendo persino i 2 euro al litro nei self-service autostradali e addirittura 2,7 euro sull'A8. Situazioni analoghe si riscontrano in altri Paesi europei, come la Francia, che si avvicina ai 2 euro al litro. Tuttavia, i consumatori ritengono che il decreto trasparenza del governo, che impone ai distributori di esporre il prezzo medio dei carburanti, abbia avuto un impatto limitato.

In risposta, il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, afferma che il governo dovrebbe adottare meccanismi automatici di riduzione dell'Iva e delle accise sulla benzina e sul gasolio in caso di aumenti dei prezzi industriali, al fine di alleggerire le spese sia per i carburanti sia per i prodotti come gli alimentari, che subiscono i maggiori costi di trasporto. Truzzi chiede anche un intervento urgente al governo Meloni per utilizzare gli extra profitti derivanti dalle tasse sui carburanti per tagliare immediatamente le accise, seguendo l'esempio dell'ex governo Draghi. Inoltre, richiede un'indagine approfondita sulla formazione dei prezzi dei carburanti, dall'estrazione alla vendita fino alla pompa, dove si nasconde la vera speculazione.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, risponde affermando che il prezzo della benzina, depurato dalle accise, è inferiore rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania. Urso rassicura che il prezzo alla pompa è sostanzialmente stabile, e afferma che la misura del governo di esporre il prezzo medio regionale dei carburanti nelle stazioni di servizio è risultata efficace nel contrastare la speculazione e nell'offrire trasparenza e scelta ai consumatori."


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