Aumentano i pedaggi autostradali, salasso per gli abruzzesi

Pastore, Di Stefano e Morra sotto accusa

02 Luglio 2010   12:45  

Sono davvero lontani quando i candidati onorevoli si riempivano la bocca con il sogno coast to coast, di una capitale sempre più vicina all'Abruzzo montano e rivierasco, con la promessa di accorciare le distanze tra Roma e Pescara, e di principeschi investimenti garantiti dai governi amici, per dotare l'Abruzzo di autostrade e ferrovie da fare invidia alla California e al Giappone.

Chiacchiere pre-elettorali da oggi parzialmente ridicolizzate dall'aumento dei pedaggi autostradali, misura non negoziabile, a quanto pare, per dare sostanza ad una manovra finanziaria, che beninteso non mette le mani in tasca ai cittadini.

In Abruzzo l'aumento dei pedaggi sarà un salasso, per lavoratori pendolari, turisti, per chi deve trasportare merci. Ed è una misura che allontana di fatto la costa dalle aree interne, e l'Abruzzo dalle altre regioni. Che ha effetti negativi sul turismo, perché tutto quello che si spende in più per recarsi in un luogo di villeggiatura probabilmente non sarà speso in gelati, bibite e souvenir. Un salasso che incide pesantemente proprio sulla fatidica tratta, feconda di sorti magnifiche e progressive, che collega le città abruzzesi con Roma capitale.

L'aumento riguarda tutte le tratte autostradali, varierà da un millesimo di euro per chilometro per auto e moto, 3 millesimi di euro per chilometro per veicoli pesanti e caravan e roulotte.

Nei caselli di uscita sui raccordi autostradali (dunque per l’Abruzzo la Pescara Chieti sulla A25 e la Pescara Ovest Chieti sulla A14) e sarà di un euro per le auto e di 2 euro per i camion.

Dunque l'asse attrezzato sarà pagato eccome, all'uscita del casello dell'autostrada, anche da chi poi non lo utilizza, percorrendo magari una strada interna.

Per ora sono risparmiati i pendolari che si limitano a percorrere il raccordo da Pescara a Chieti e viceversa, ma questo si teme fino a quando non saranno costruiti altri caselli.

Un automobilista da Pescara a Roma pagherà cosi' a conti fatti 5 euro in più, un camion 12 euro. L'autostrada dei Parchi di Carlo Toto, già tra le più care d'Italia, rischia di diventare un lusso per pochi, mentre per svalicare il Gran Sasso, i comuni mortali pendolari saranno forse costretti a  riscoprire le care vecchie strade di montagna. Con il vantaggio, senon si va proprio di fretta, di ammirare le belle zze del lago di CampoTosto, della Valle siciliana, e degli altopiani appenninici.

La Federconsumatori stima che i lavoratori delle aree interne dovranno affrontare un aumento dei costi che va dai 24 ai 48 euro mensili, che fa in media 300-500 euro all'anno. Un aggravio che può essere non sostenibile.

Pagheranno tutto e ancora più caro anche i quasi 3.500 aquilani sfollati sulla costa, perché la viacard gratuita è scaduta il primo luglio.

I senatori Fabrizio Di Stefano e Andrea Pastore avevano assicurato che non sarebbe stato istituito il pedaggio sull'Asse Attrezzato che collega Pescara e Chieti. Certo, avevano ammesso che era in valutazione l'ipotesi di un eventuale aggravio sul pedaggio per le uscite autostradali della A14 di Chieti e Pescara. Ma avevano assicurato: ''Siamo al lavoro per scongiurarne l'aumento. Ma anche in questa eventualità' non ci saranno sicuramente aumenti a partire dal primo luglio. Comunque ci sarebbe prima un nuovo confronto con il Ministero".

Lodevole l'impegno dei due senatori, ma del tutto inutile, secondo il senatore del Pd Giovanni Legnini. A seguire la sua nota:

"Diversi milioni di euro usciranno ogni anno dalle tasche degli abruzzesi per rimpolpare le casse dello Stato centrale. In barba al federalismo, ecco il primo atto concreto del centrodestra per l'Abruzzo. Gli abruzzesi devono ringraziare l'azione dei senatori Pastore e Di Stefano, che si sono attivati presso il ministero ottenendo un grande risultato: una nuova tassa. Gli abruzzesi sono i piu' penalizzati: pagheranno per uscire dall'area Pescara-Chieti, pagheranno per entrare nel raccordo anulare di Roma, e se dovranno andare a Fiumicino pagheranno una terza volta. Un salasso per chiunque viaggi anche per lavoro: fra asse attrezzato, raccordo anulare e aumento dei pedaggi, per andare a Roma - a prescindere che percorra o meno l'asse attrezzato o il raccordo - un automobilista pagherà' 5 euro in più', un autotrasportatore 10-12 euro. E se dovesse andare a Fiumicino, l'aumento sarà' fra i 7 e i 14-16 euro".

Quanto alle dichiarazioni di Pastore e Di Stefano su una loro vittoria presso l'Anas per evitare l'installazione dei caselli, Legnini sottolinea che "si tratta di una falsità': sono norme transitorie che danno all'Anas il potere di esigere il pedaggio all'uscita ed all'entrata dei caselli fino al 2011, prima cioè' dell'istituzione dei nuovi caselli, e scritte nel decreto ben prima che i due senatori Pdl se ne accorgessero. Il loro intervento e' servito solo ad accelerare la decisione di imporre una nuova tassa odiosa".

A conti fatti, spiega il senatore Pd, "il governo Berlusconi aveva fretta di mettere le mani nelle tasche degli abruzzesi tanto da emanare il decreto prima che il provvedimento venisse discusso in Senato. Noi pero' non ci fermiamo: rafforzeremo la nostra battaglia in aula per cambiare il provvedimento alla radice, e salvare formalmente le strade a carattere urbano come appunto il nostro Asse attrezzato".

L'Italia dei valori rincara la dose e con Cecè D'Alessandro invita l'assessore Morra a darsi una mossa e a prendere esempio dal sindaco di Roma Alemanno: sfondare con la propria automobile i caselli che dovessero sorgere sul raccordo anulare.

"Per Berlusconi si tratta solo di un 'piccolo obolo' in piu' a carico dei cittadini che percorrono la tratta Colledara - Villa Vomano Basciano. Per i cittadini interessati, che quella tratta percorrono giornalmente, un vero e proprio salasso, un furto legalizzato. Anziche' intervenire sui redditi alti, sulle rendite parassitarie e sugli sprechi della politica - prosegue il Consigliere dell'Idv - il Governo Berlusconi spara sulla massa di pendolari che percorrono le strade non per proprio diletto, ma per assicurare un reddito alle famiglie. Si tratta di un aumento immotivato oltre che indiscriminato, che pesa sulle fasce piu' deboli della popolazione e che non trova riscontri negli investimenti sulla tratta interessata".

Chiediamo a Giandonato Morra, assessore regionale ai Trasporti, di non fare la politica delle tre scimmie, 'non vedo, non parlo e non sento', ma di attivarsi con la necessaria forza ed urgenza per costringere il Governo e l'ANAS a tornare indietro sui propri passi". "Il sindaco di Roma, Alemanno, ha minacciato di sfondare con la propria automobile i caselli che dovessero sorgere sul raccordo anulare", conclude Cesare D'Alessandro. "Non vogliamo che l'assessore Morra si spinga a fare altrettanto - magari utilizzando una delle nuovissime Audi A6 - ma e' indispensabile un'azione forte della Giunta regionale, che faccia sentire la sua voce fino a Roma, alla quale non faremo mancare il nostro sostegno dall'opposizione".

 

 


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