Aumento tasse in Abruzzo, le reazioni di sindacati e centro destra
Cgil,Cisl e Uil minacciano lo sciopero generale
Dopo la notizia apparsa su il Sole 24 ore riguardo un paventato aumento delle tasse per ripianare il deficit sanitario, e rimbombata in tutta la regione, si registrano le reazioni delle tre sigle sindacali abruzzesi. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Abruzzo, Gianni Di Cesare, Maurizio Spina e Roberto Campo minacciano uno sciopero generale nell'ipotesi "di un ulteriore aumento dell'addizionale regionale Irpef e dell'aliquota Irap oltre il tetto massimo, a copertura di un maggior disavanzo 2006-2007 di 232,715 milioni di euro rispetto al piano di risanamento". Per i sindacati, "qualora tale prospettiva fosse realmente confermata, la risposta del sindacato sarebbe lo sciopero generale regionale, contro l'insostenibilità di una tassazione che uccide lo sviluppo, i redditi di chi adempie al proprio dovere fiscale, i consumi".
Prese di posizione arrivano anche dagli esponenti del centro-destra abruzzese, per il neo senatore di An-PdL Fabrizio Di Stefano "per gli abruzzesi e per l'economia della Regione si prepara un'estate di lacrime e sangue". Di Stefano passa a snocciolare le cifre: "per comprendere a pieno la portata di questa ennesima brutta notizia è sufficiente ricordare che, nel dicembre 2006, con l'aumento di un punto percentuale dell'Irap e dello 0,5 dell'addizionale Irpef la Regione prelevò dalle tasche degli abruzzesi circa 140 milioni di euro, oggi la cifra da recuperare è superiore di oltre il 65% quindi le aliquote, per ripianare per intero il disavanzo, dovrebbero arrivare al 6,8% per l'Irap e al 2,2% per l'addizionale Irpef".
"Una follia, con un livello di tassazione che non ha pari nel resto d'Italia" prosegue Di Stefano, che conclude sostenendo che "a questo punto l'arrivo di un commissario ad acta inviato da Roma è, per utilizzare un gergo sanitario, "ineludibile" e, forse, ci sarebbe bisogno, se solo fosse possibile, che nell'interesse degli abruzzesi l'intera gestione della Regione fosse commissariata per manifesta incapacità amministrativa del Pd e dei suoi sodali che, nel frattempo, non trovano nulla di meglio da fare se non accapigliarsi per i posti in giunta".
Per il capogruppo di Forza Italia alla Regione, Nazario Pagano, "in Abruzzo non è stata detta la verità", ed alla luce dell'ultimo provvedimento di Prodi, risultano "poco credibili le rassicurazioni, sin qui fornite, dal presidente della Regione e dall'assessore alla sanità".
Nel frattempo, il presidente Ottaviano Del Turco ha avuto un colloquio telefonico con il neo sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei Ministri, Gianni Letta, in merito al possibile aumento di Irpef e Irap in Abruzzo per ripianare il debito sanitario. Letta ha assicurato che tra i primi impegni del nuovo esecutivo, non appena si concluderanno gli adempimenti legati alla formazione del nuovo governo, si terrà un incontro mirato a valutare le problematiche legate alla sanità abruzzese.
Non riserva parole dolci nei confronti di Del Turco, neppure il capogruppo dell'Udc Mario Amicone, per il quale "dopo la notizia apparsa su il Sole 24 ore, Del Turco adesso non potra' piu' indignarsi quando e se qualcuno gli dara' del bugiardo: ha mentito e recitato per mesi e per anni millantando provvedimenti virtuosi e riparatori, forti amicizie con il Governo Prodi che ci avrebbe riempito di finanziamenti straordinari e che avrebbe elogiato l'Abruzzo per il suo virtuoso e responsabile piano di rientro dal deficit sanitario".
Amicone prosegue ironizzando proprio sul rapporto fra la giunta regionale ed il Governo "amico", "al posto dei finanziamenti e' arrivata l'immondizia napoletana e al posto degli elogi e' arrivato l'obbligo di aumentare ulteriormente l'Irap e l'Irpef oltre il massimo previsto dalla legge in tutto il resto d'Italia per ripianare il deficit sanitario del 2007 che Del Turco ha sempre dichiarato di aver gia' ripianato con le tasse gia' fatte pagare in passato e con altri provvedimenti fasulli".
Prese di posizione arrivano anche dagli esponenti del centro-destra abruzzese, per il neo senatore di An-PdL Fabrizio Di Stefano "per gli abruzzesi e per l'economia della Regione si prepara un'estate di lacrime e sangue". Di Stefano passa a snocciolare le cifre: "per comprendere a pieno la portata di questa ennesima brutta notizia è sufficiente ricordare che, nel dicembre 2006, con l'aumento di un punto percentuale dell'Irap e dello 0,5 dell'addizionale Irpef la Regione prelevò dalle tasche degli abruzzesi circa 140 milioni di euro, oggi la cifra da recuperare è superiore di oltre il 65% quindi le aliquote, per ripianare per intero il disavanzo, dovrebbero arrivare al 6,8% per l'Irap e al 2,2% per l'addizionale Irpef".
"Una follia, con un livello di tassazione che non ha pari nel resto d'Italia" prosegue Di Stefano, che conclude sostenendo che "a questo punto l'arrivo di un commissario ad acta inviato da Roma è, per utilizzare un gergo sanitario, "ineludibile" e, forse, ci sarebbe bisogno, se solo fosse possibile, che nell'interesse degli abruzzesi l'intera gestione della Regione fosse commissariata per manifesta incapacità amministrativa del Pd e dei suoi sodali che, nel frattempo, non trovano nulla di meglio da fare se non accapigliarsi per i posti in giunta".
Per il capogruppo di Forza Italia alla Regione, Nazario Pagano, "in Abruzzo non è stata detta la verità", ed alla luce dell'ultimo provvedimento di Prodi, risultano "poco credibili le rassicurazioni, sin qui fornite, dal presidente della Regione e dall'assessore alla sanità".
Nel frattempo, il presidente Ottaviano Del Turco ha avuto un colloquio telefonico con il neo sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei Ministri, Gianni Letta, in merito al possibile aumento di Irpef e Irap in Abruzzo per ripianare il debito sanitario. Letta ha assicurato che tra i primi impegni del nuovo esecutivo, non appena si concluderanno gli adempimenti legati alla formazione del nuovo governo, si terrà un incontro mirato a valutare le problematiche legate alla sanità abruzzese.
Non riserva parole dolci nei confronti di Del Turco, neppure il capogruppo dell'Udc Mario Amicone, per il quale "dopo la notizia apparsa su il Sole 24 ore, Del Turco adesso non potra' piu' indignarsi quando e se qualcuno gli dara' del bugiardo: ha mentito e recitato per mesi e per anni millantando provvedimenti virtuosi e riparatori, forti amicizie con il Governo Prodi che ci avrebbe riempito di finanziamenti straordinari e che avrebbe elogiato l'Abruzzo per il suo virtuoso e responsabile piano di rientro dal deficit sanitario".
Amicone prosegue ironizzando proprio sul rapporto fra la giunta regionale ed il Governo "amico", "al posto dei finanziamenti e' arrivata l'immondizia napoletana e al posto degli elogi e' arrivato l'obbligo di aumentare ulteriormente l'Irap e l'Irpef oltre il massimo previsto dalla legge in tutto il resto d'Italia per ripianare il deficit sanitario del 2007 che Del Turco ha sempre dichiarato di aver gia' ripianato con le tasse gia' fatte pagare in passato e con altri provvedimenti fasulli".
