Autostrade, Conte: "Proposta di Aspi è imbarazzante" domani Cdm, in vista revoca concessione

13 Luglio 2020   18:09  

Riunione straordinaria domani del Cda di Atlantia. Secondo quanto si è appreso la società riunirà i consiglieri di amministrazione per un'esame della situazione riguardante la concessione di Autostrade per l'Italia e il confronto con il governo, alla luce delle ultime novità. Si tratterebbe di una riunione non decisiva dalla quale non sono attese decisioni.

i​Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intanto lanciato a tutta velocità sulla questione Aspi, affida alla stampa le riflessioni sulla proposta presentata da Autostrade per l'Italia.

Parole che fanno avvicinare velocemente lo svincolo della revoca: "La verità è che sabato è arrivata una risposta ampiamente insoddisfacente, per non dire imbarazzante: tutto meno che un'accettazione delle richieste del governo. Porterò la questione della revoca in Consiglio dei ministri e decideremo collegialmente, ma non siamo disponibili a concedere ulteriori benefici. Sarebbe davvero paradossale se lo Stato entrasse in società con i Benetton, per le gravi responsabilità accumulate dal management scelto e sostenuto dai Benetton nel corso degli anni fino al crollo del Morandi e anche dopo".

Benetton: "Rispettate le istituzioni" La famiglia Benetton ha sempre rispettato le istituzioni. E' quanto riferiscono fonti vicine a Ponzano Veneto, sottolineando - in risposta alle parole del premier Giuseppe Conte in un'intervista sul tema Aspi - che la famiglia lo ha fatto oggi così come in passato, quando è stata sollecitata a entrare in diverse società come Alitalia, Autostrade o in via di privatizzazione. 

Atlantia: "Restiamo nella società" "Atlantia non ha intenzione di uscire da Aspi, ha riconosciuto gli errori e ora vuole avere l'orgoglio e la pazienza di rimediare, anche con altri soci". In una doppia intervista al quotidiano la Repubblica i vertici di Aspi, gli ad della holding e della società di gestione, Roberto Tomasi e Carlo Bertazzo, spiegano che "Atlantia per raggiungere un accordo e sbloccare questa situazione è disposta a rinunciare a una parte dei suoi diritti di opzione in presenza di un aumento di capitale". L'ad di Aspi puntualizza: "Non si capisce quale sarebbe l'interesse del Paese nel caso di una revoca. Investimenti per 7,5 miliardi già cantierabili verrebbero buttati alle ortiche, il nuovo concessionario dovrebbe ripartire da zero. I 7.000 dipendenti sarebbero a rischio e si aprirebbe un contenzioso che durerebbe anni".

Gli ingenti costi della revoca Un default da oltre 19 miliardi di euro. E' la previsione di alcuni analisti finanziari in caso scattasse la revoca della concessione ad Aspi e che giustificano così il crollo del titolo Atlantia in Borsa (il titolo rimane pesantemente in calo (-14,59% a 11,44 euro). In caso di revoca, l'effetto per Autostrade per l'Italia sarebbe quello di un immediato fallimento della società. Verrebbero a mancare le risorse per ripagare quasi 10 miliardi di debito complessivo. A catena l'impatto si ripercuoterebbe su 9 miliardi di euro di debito di Atlantia (che controlla l'88% del capitale di Autostrade per l'Italia ed è garante di circa 5 miliardi di debito della controllata).

L'ammontare di debito complessivo in default (oltre 19 miliardi) avrebbe serie conseguenze sui mercati obbligazionari e bancari europei visto che la maggior parte del debito è rappresentato da titoli quotati detenuti da grandi investitori di debito internazionali e da grandi istituzioni finanziarie europee e avrebbe seri problemi anche il prestito obbligazionario retail (per 750 milioni) detenuto da circa 17.000 piccoli risparmiatori italiani.

Uno scenario che creerebbe un precedente unico, scoraggiando totalmente ogni nuovo investimento estero in Italia.   Revoca sopravvalutata per Kepler Cheuvreux Il rischio di una revoca della concessione di Autostrade per l'Italia da parte del governo italiano è "sopravvalutato" considerando il fatto che "la procedura che mira a ritirare la concessione di Aspi non è ancora iniziata" ed "implicherebbe un lungo processo con un esito incerto ed un grande (e difficile da sostenere) esborso" per l'erario, "fino a 25 miliardi, al lordo del debito, delle penali e delle sanzioni" a carico del concessionario. E' quanto affermano in un report gli analisti di Kepler Cheuvreux, che consigliano di acquistare il titolo Atlantia in quanto quota con un rendimento invitante rispetto ai flussi di cassa.

Le reazioni Toti: "il governo parla coi giornali e non con le istituzioni" "Mi chiedo se non ci sia un minimo di pudore a continuare a gridare titoli sui giornali senza aver preparato nulla - sottolinea il governatore - se domani quelle concessioni verranno ritirare, mi chiedo se il governo sa di cosa sta parlando, chi gestisce la rete, perché abbiamo un piano di messa in sicurezza che sta paralizzando un territorio, perché non è partita l'Agenzia per la Sicurezza delle Infrastrutture promessa 2 anni fa. Se continuiamo a fare propaganda continueremo a stare in coda sulle autostrade liguri e questo non è più tollerabile".

Crippa: "Stop presa in giro" "Lo Stato non può diventare socio di chi ha risparmiato sulla manutenzione delle nostre autostrade per anni, spartendosi gli utili, ai danni della sicurezza dei cittadini. E' crollato un ponte a causa di questa superficialità e sono morte 43 persone. Io non dimentico che ci vollero dei giorni, da parte dei concessionari, per avere le scuse e il cordoglio per le vittime". E' quanto afferma in una nota il capogruppo 5stelle alla Camera, Davide Crippa.

Meloni: "Condizioni che convengano al pubblico" "Io sono a favore della revoca e sono per rimettere a gara, a condizioni diverse, con vincoli stringenti per i contraenti ovviamente la gestione delle Infrastrutture. Non sono per la nazionalizzazione, sono per la gestione privata ma a condizioni che devono convenire al pubblico, non possono convenire solo ai privati". Lo dice la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

Mulé: "Prima indicare la rotta e poi lanciare ultimatum" "Dopo due anni di clamorose bugie il governo adesso lancia ultimatum e fa la faccia feroce su Autostrade. Non è così che si risolve questo dossier che interessa tutti gli italiani. Prima il governo indichi la rotta, poi lanci gli ultimatum". Lo dichiara Giorgio Mule', deputato di Forza Italia.

Cambiamo!: "Cdm inutile, decisione già presa" "Leggendo le varie interviste sui quotidiani ci chiediamo a cosa serva fare un consiglio dei ministri domani se la decisione su Autostrade è già presa". Lo dichiarano in una nota i deputati di Cambiamo con Toti, Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Alessandro Sorte e Giorgio Silli.

Gelmini: "Operazione strampalata" "Su Autostrade la partita è ormai tutta politica, o per meglio dire ideologica. Il presidente del Consiglio ha deciso di vestire i panni del grillino duro e puro, ed ha imboccato una strada senza vie di fuga. Aspi ha proposto un piano per trovare un accordo con il governo ed evitare la battaglia legale per un'eventuale revoca della concessione. Al premier non interessa, Conte pretende la testa dei Benetton". Lo afferma Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. 

Della Vedova: "Non nazionalizzare" "La nazionalizzazione di Autostrade è un obiettivo ideologico del M5s, ma non è nell'interesse degli italiani, automobilisti e contribuenti". Lo afferma il segretario di Europa, Benedetto Della Vedova. 

Astorre: "Con giudizio e senza pregiudizio" "Una vicenda che nasce da un dramma pazzesco e che ora deve essere valutata con giudizio ovvero con la priorità al solo interesse pubblico generale e non col pregiudizio che farebbe solo male al bene comune". Cosi' il segretario del Pd Lazio, senatore Bruno Astorre, membro della Commissione Lavori pubblici e Trasporti di Palazzo Madama.

Marcucci: "Proposta Aspi è passo avanti" "Mi pare che l'ultima proposta depositata da Aspi sia un indubbio passo avanti. La decisione deve essere coerente con l'interesse pubblico, e non orientata da  pregiudizi in un senso o nell'altro senso, come pure ho sentito dire dalla senatrice 5stelle Lezzi". Lo ha detto il capogruppo del Pd in Senato, Andrea Marcucci. 


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