Beatificazione Giovanni Paolo II: Wojtyla grande interprete di Roma e dell'Italia

30 Aprile 2011   15:30  

La beatificazione di Giovanni Paolo II sara' domani "anche una grande festa per l'Italia e gli italiani".

Lo scrive il Servizio Informazione Religiosa, ricordando che "il primo Papa straniero dopo secoli, e' stato anche un grande interprete di Roma e dell'Italia".

"Della citta' di cui era diventato e si sentiva fortemente vescovo aveva pienamente raccolto - si legge nel testo - il carattere insieme universale e familiare, quasi atemporale, per cui tutti si possono sentire a casa propria, in una terra nello stesso tempo molto marcata dai segni identitari ma senza confini".

"All'Italia - afferma la nota firmata dal professor Francesco Bonini, politologo, docente all'Universita' di Chieti e alla Lumsa, oltre che coordinatore scientifico del Progetto Culturale della Cei - ha saputo parlare, senza retorica, ma con la credibilita' del testimone, di patria.

E ha instancabilmente collegato questo suo appello all'idea che l'Italia avesse qualcosa di molto importante da dire e da fare in una Europa che a sua volta, riunificandosi, doveva ritrovare un ruolo di civilta', a partire dall'eredita' e dall'identita' cristiana".

Il professor Bonini cita in proposito quanto scritto da Wojtyla in una famosa lettera dell'Epifania 1994, al culmine della "crisi italiana", quando il Papa polacco si disse "convinto che l'Italia come nazione ha moltissimo da offrire a tutta l'Europa".

Questo, conclude la nota, "puo' valere anche oggi come indicazione, per tutti.

E, nello stesso tempo, puo' rappresentare anche il trait d'union" con l'appello dei vescovi per una "nuova generazione di cattolici impegnai in politica".


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