Bendandi: numeri e strumenti nella previsione dei terremoti

14 Marzo 2011   16:42  

Un ricercatore indipendente, amato sostenuto ma anche censurato. Raffaele Bendandi, alla fine dell'ottocento era un artigiano, amato da molti ma da altrettanti inviso e ridicolizzato.

Lottò per tutta la vita per scoprire se e come era possibile prevedere i terremoti. Non solo teorie, ma applicazioni attraverso strumenti, tutti oggi ancora funzionanti, uno solo operativo. Strumenti che Bendandi mise a punto grazie alla sua esperienza di artigiano, costruendo sismografi.

Paola Lagorio, presiede l'associazione “La Bendandiana” che raccoglie i fogli, gli studi di Bendandi. Sulle carte del ricercatore si trovano le risposte, le sue previsioni. B Per Raffaele Bendandi l'origine di un terremoto è cosmica, quando nel giro mensile di una rivoluzione lunare l'azione del nostro satellite va sommarsi a quella degli altri pianeti, da qui la prevedibilità esatta dei terremoti

Ma veniamo a quella previsione, o presunta tale, secondo cui un sisma devastante dovrebbe colpire Roma l' 11 maggio del 2011.

Di fatto però Bendandi ad un certo punto della sua vita decise di distruggere con il fuoco le sue carte previsionali, per poi avere un improvviso ripensamento che lo portò a salvare brandelli di suoi documenti. Lì vengono riportati numeri e considerazioni numeriche, lì appare la data del 2011.

Dice Paola Lagorio “nulla in queste carte riporta a luoghi o date precise,” non ci sono quindi notizie circa un eventuale sisma nel 2011 a Roma, nella data dell'11 maggio.

Nessuna previsione, nessuna notizia del terremoto appena avvenuto in Giappone, ma a riflettere alcuni istanti sorprende un dato “11 marzo 2011” è la data del terribile sisma nipponico, ritornano quindi due date l'11 e il 2011.

Non abbiamo gli strumenti per affermare nulla, ma sorprenderci possiamo. Cercheremo di approfondire nei prossimi giorni se, ed eventualmente in che modo, ci possano essere state previsioni di un sisma in un'area diversa da Roma, ma in una data non troppo dissimile da quella di cui si sente parlare. Se così fosse sarebbe bene approfondire la sostanza dei numeri apparsi sulle carte di Bendandi.

Bendandi realizzò strumenti tecnici per le previsioni e strumenti che tutti oggi cercano di mettere a punto. Come riporta Elena Dusi di Repubblica, in California esiste il "Gruppo di studio sulle probabilità di un terremoto in California" (Wgcep) che fa capo all'università della California del sud. I ricercatori che ne fanno parte hanno calcolato che la California del sud sarà colpita da un sisma di magnitudo 6,7 o superiore nei prossimi trent'anni con una probabilità del 99%. Informazione dir elativa utilità che non consente quindi di prevederené esattamente dove né esattamente quando.

In Giappone invece alla regione di Tohoku, quella colpita dal devastante sisma dell'11 marzo, era stato applicato un algoritmo per la valutazione del rischio di terremoti con magnitudo superiore a otto. L'elaborazione – spiega la Dusi su Repubblica- “ è stata fatta dal computer in base a dati geologici presi sul terreno, e nel luglio del 2010 aveva previsto un allarme elevato nella zona a nord-est dell'arcipelago. Ma pochi mesi dopo, uno dei parametri utilizzati era sceso di poco sotto la soglia. Risultato: l'allarme per la regione di Tohoku era stato cancellato a gennaio del 2011, esattamente due mesi prima del sisma.”

I modelli, sia giapponesi che californiani, per quanto molto diversi per tecniche e livello di attendibilità scientifica, di fatto mostrano ancora una volta l'imprevedibilità dei terremoti.


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