Benigni va a Torino e manda Berlusconi in Purgatorio

La tagliente satira del comico sbarca in Piemonte

14 Aprile 2011   11:36  

Roberto Benigni ha portato la sua irriverente comicità mista a pillole di cultura dantesca in quel di Torino, al PalaIsozaki. Dopo l'inevitabile omaggio all'Unità d'Italia nella città fu la prima Capitale, il toscanaccio si è buttato sull'attualità politica: "Hanno fatto presidente delle Generali Galateri di Genola, un torinese. Pensate che in Francia lo hanno nominato pure cavaliere. Ma non potremmo fare uno scambio, e mandargli un nostro cavaliere bello e pronto?".

Per quei pochi che non avessero colto la sottile allusione, il cavaliere di cui parla è proprio lui, il suo bersaglio preferito: Silvio Berlusconi che, se fosse stato con lui, si sarebbe comportato come a Lampedusa: "Volevo mostrare il mio affetto per la città, allora mi sono buttato su Internet e ho trovato una villa bellissima, Palazzo Madama. L’ho comprata, ci ho fatto vicino un campo da golf, e poi ho preso anche un palazzo là vicino per aprirci il Casino Royal.".

Uno come Benigni non poteva parlare del premier senza un accenno al famigerato caso Ruby e, quindi, ecco una battuta al fulmicotone sul relativo processo: "Avete visto l’inizio del processo? La prima udienza è durata sette minuti, e rischia di essere la più lunga.". Poi, il comico ha raccontato tutta la rabbia di Berlusconi quando, entrato nell'aula di tribunale, ha visto uno strano slogan: "La giustizia è uguale per tutti? Chi è quel comunista che l’ha scritto?".

L'unica maniera per incastrare il Cavaliere, secondo il comico, è che lui stesso si confonda a forza di dire bugie: "Lei la notte del 25 marzo stava corrompendo l’avvocato Mills? No, stavo facendo l’amore con Ruby, anzi con l’autista di Mubarak, anzi...". Questo è il solo modo per risparmiarci altre incredibili tesi: "Ha dato a Ruby 45.000 euro per farsi la depilazione laser? Non sapevo che una ceretta costasse così tanto! L’ha pagata per non prostituirsi? Sarebbe come mandare una torta a Ferrara per convincerlo a dimagrire!".

Rimanendo a stretto giro di attualità, il Folletto toscano si è detto preoccupato per la crisi immigrazione: "Maroni vuole uscire dall’Europa, ma questo governo rischia di farci cacciare da tutti i continenti.". Eppure, il ministro degli Esteri, Frattini, aveva detto a Berlusconi di essere molto ferrato sulla Liba: "la conosco tutta, fiordo per fiordo". Nonostante la grande preparazione in materia, ora ci troviamo in un bel marasma, e in una situazione di tale gravità, sarebbe bello che gli altri Paesi ci aiutassero accogliendo "alcune delle persone pericolose che sono in Italia: per esempio La Russa in Africa Equatoriale, Frattini in Portogallo, Cicchitto in Germania.".

Ridiamoci su, insomma, con una versione riveduta e ampliata della hit "E' tutto mio", cantata da Benigni a "Vieni via con me". Dopo il ripasso delle proprietà di Mr. B, Roberto torna a (ri)leggere Dante in chiave moderna, sottolineando che per il nostro presidente del Consiglio quello di Purgatorio, luogo in cui si espiano le colpe, "è un concetto troppo difficile". L'Alighieri 'politico' declamato da Benigni è deluso per un Italia ridotta a bordello: "E qui la parola è stata interpretata in vari modi, ma significa proprio quello che dice: bordello".

Una Dante nostalgico, che vorrebbe un'Italia dominatrice e non dominata, arrabbiato con i rappresentanti della Chiesa vogliosi di potere più che di servitù: "Cose barbare - commenta Benigni - che accadevano solo nel Medioevo.". L'autore della "Divina Commedia" è triste per il destino della sua Firenze, dove la politica è affidata a persone totalmente incapaci. Sassate antiche che, riproposte oggi, diventano "proiettili sparati nel futuro".

Mai Benigni fu così caustico. C'è da preoccuparsi!

Francesco G. Balzano




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