#Berlusconi Alla #Meloni: "O Mamma O Sindaco". Ex Premier Difende #Bertolaso a @radioanchio

Ai microfoni di "Radio Anch'io" torna sull'argomento scottante

15 Marzo 2016   11:50  

"E' una cosa chiara a tutti che una mamma non può dedicarsi a un lavoro che, in questo caso, sarebbe terribile perché Roma è in una situazione disastrosa e Giorgia Meloni stessa lo aveva detto, poi per egoismo i suoi stessi del partito la spingono".

Silvio Berlusconi prende le difese del suo candidato a sindaco di Roma Guido Bertolaso ed entra nella polemica scatenata ieri dall'ex capo della Protezione civile.

Berlusconi, ai microfoni di Radio Anch'io, torna dunque sulla frase pronunciata da Bertolaso in merito alla non opportunità che Giorgia Meloni, in attesa di un bimbo, si candidi a sindaco della Capitale.

Insiste Berlusconi: candidarsi in gravidanza "non credo proprio possa essere una scelta giusta. Bertolaso ha chiarito che si trattava di una battuta per difendere Meloni da chi, nel suo partito, la tira per i capelli".

E ricorda la sua stima nei confronti della leader di Fratelli d'Italia: "non a caso ne ho fatto uno dei più giovani ministri". Detto questo, il Cav tira dritto: "le impiegate pubbliche hanno il non lavoro obbligatorio cinque mesi" per la gravidanza "e sei dopo la nascita senza stipendio: è cosa chiara a tutti che una mamma non può dedicarsi a un lavoro che in questo caso sarebbe terribile e Giorgia Meloni stessa lo aveva detto. 

Fare il sindaco di Roma significa stare in giro e in ufficio 14 ore al giorno e non credo proprio possa essere una scelta giusta nell'interesse stesso di Giorgia Meloni dedicarsi a un impegno così difficile. Io sono abbastanza tranquillo che tutto tornerà a posto e immagino che Bertolaso lo sosterranno tutti", ha concluso il suo ragionamento. 

"Lo scorso 12 febbraio Berlusconi, Salvini e Meloni, con una dichiarazione congiunta, hanno ringraziato Bertolaso per aver accettato la candidatura per Roma - ha detto ancora -poi qualcuno ha cambiato idea, ma io credo che in politica come nella vita la parola data vada rispettata". 
"Noi andiamo avanti e continuiamo sulle scelte fatte, soprattutto nelle città piu' importanti" in vista delle amministrative. "Poi ci sarà una riflessione più generale sui rapporti interni nel centrodestra, in particolare tra Forza Italia e Lega. I rapporti sono sempre stati ottimi e io penso possano continuare". 

Bertolaso, disse lei che non voleva candidarsi
"Io posso anche dare una mano a Giorgia Meloni in campagna elettorale, ma poi" se si vince e diventa sindaco di Roma "il pallino lo deve tenere in mano una persona sola. E' difficile immaginare due ruoli coincidenti, sindaco e city manager sono due ruoli diversi ed è impossibile farli insieme". Così il candidato sindaco di Roma, Guido Bertolaso, a Radio Anch'io spiega i motivi del suo 'no' al ticket con la leader di Fratelli d'Italia. Poi torna sulla polemica suscitata dalle sue parole in merito alla gravidanza di Meloni e alla sua eventuale candidatura: "nessuno mi può accusare di atteggiamenti misogini. Ho semplicemente fatto una battuta affettuosa di protezione rispetto ad una donna sottoposta ad un grande stress. Ho semplicemente ripreso le sue parole, mi sembra una tempesta in un bicchier d'acqua".

"Io non sono il candidato di Silvio Berlusconi e basta. In tre mi chiesero di candidarmi, poi sono cambiati gli scenari e, soprattutto, sono cambiati gli atteggiamenti di Salvini che disse 'se i romani scelgono Bertolaso, io mi adeguo'. Ora 45mila romani hanno dato un giudizio positivo e, all'improvviso, Salvini ha cambiato di nuovo rotta per l'ennesima volta e ha detto 'Bertolaso non e' il mio candidato', la cosa mi onora e mi riempie di orgoglio. Si tratta di cose politiche che non mi riguardano e appartengono". E conclude: "Io non mi sono mica proposto, sono stato prelevato in Africa e mi hanno chiesto di candidarmi, se c'è un altro candidato, bene".


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Meloni - Berlusconi - Bertolaso
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