Biglietto non pagato sull'Arpa e sferra un pugno al controllore. I sindacati: "Serve più sicurezza"

20 Settembre 2013   10:59  

La mamma lo ha portato a chiedere scusa ma l'aggressione è un fatto che resta grave e preoccupante.

Su un autobus di linea dell’Arpa, uno studente di soli 15 anni ha sferrato un pugno al viso di Angelo Cavasinni, autista di autobus di linea.

“Esprimiamo solidarietà a Cavasinni -commentano i rappresentanti sindacali Andrea Tucceri (Filt-Cgil), Angelo De Angelis (Fit-Cisl), Edoardo Carducci (Faisa-Cisal), Michele Giuliani (Fast), Guido Pignanacci (Uglt) e Renzo Sabatini (Uilt), -per l’aggressione subìta e denunciamo l’ennesimo episodio di violenza a discapito di un lavoratore dell’Arpa”

Da una prima ricostruzione dei fatti sembrerebbe che Cavasinni abbia multato il 15enne e che questi non abbia preso bene la cosa. Tanto da colpirlo al viso. Trasportato all’ospedale di Avezzano, ieri mattina è stato trasferito all’Aquila. Probabilmente dovrà subire un intervento allo zigomo.

“Cavasinni svolge da oltre tre anni con professionalità il lavoro di verificatore dei biglietti, a bordo dei bus delle autolinee regionali abruzzesi- scrive l’azienda di trasporti Arpa -per prevenire l’evasione tariffaria, che è una vera e propria emergenza per l’azienda e per la società. Per effettuare il controllo, l’altra mattina, è salito sulla linea Villavallelonga-Avezzano, a Luco dei Marsi e ha constatato che il ragazzo, poi multato, era in possesso di un biglietto non timbrato, da cinque tratte. Pertanto aveva avuto tempo in abbondanza per procedere alla vidimazione. L’azienda rivolge un appello alla clientela nella speranza che tali incresciosi episodi non si ripetano in futuro, per la dignità dei lavoratori e di quanti viaggiano in piena regola»

A breve sarà richiesto dai sindacati un incontro in cui saranno invitati anche i vertici delle forze dell’ordine. Per la tranquillità degli autisti e dei passeggeri, che gli autobus siano più spesso controllati dai militari dell’Arma o dagli agenti di polizia.

“Conosco la mamma del ragazzo e so che è brava gente” commenta intanto la moglie del dipendete Arpa “ e io comunque lo perdono e preferisco non dire altro sul suo gesto, anche perché penso si commenti da solo. Faccio solo un appello a tutti i giovani, affinché capiscano che con la violenza non si risolve niente”. 


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