Se tutti i Comuni sono in questi giorni impegnati in assestamenti e variazioni di bilancio – i cui termini scadono per legge il 30 novembre - si può dire che quello dell'Aquila non ha di questi problemi, ma di ben più seri: il sindaco Massimo Cialente ha più volte parlato del rischio di dissesto finanziario.
Quello dell'Aquila, come tutti i 57 Comuni del cratere, risentono dei mancati introiti derivanti dalla sospensione di tutti i tributi.
La scorsa settimana la buona notizia, un'ordinanza del presidente del Consiglio Berlusconi ha prorogato al 31 dicembre i termini di approvazione degli assestamenti e delle variazioni di bilancio.
Trenta giorni di ossigeno per le casse comunali, un mese per consentire gli adempimenti contabili, in attesa di soluzioni maggiormente idonee e durature, un modo – insomma – per evitare la dichiarazione del dissesto finanziario che, di fatto, avrebbe determinato il commissariamento dei Comuni del cratere.
Ora si attende che nella Finanziaria vengano inserite adeguate soluzioni per riequlibrare i bilanci comunali.
Nel Dpef poi, in questi giorni all'esame del Parlamento, si inseriscono le proposte dei rappresentanti abruzzesi del centrosinistra, finalizzate a far slittare al giugno prossimo l'inizio del pagamento di tributi e contributi, sospeso all'indomani del sei aprile. Nessun emendamento da parte dei parlamentari del Pdl, che non hanno mai perso la fiducia nelle rassicuranti parole del sottosegretario Letta e del ministro Tremonti.
Un solo emendamento dovrebbe essere presentato dal governo stesso, per far slittare al mese di giugno 2010 l’inizio del pagamento degli arretrati di tributi e contributi non versati dal sei aprile.
In Consiglio comunale stamattina, caratterizzato da scarsissima partecipazione, presenti solo 22 consiglieri su 40, è poi proseguito il dibattito sul programma di mandato del sindaco, per il quale il centrodestra chiede una revisione alla luce del triste evento sismico.
(MS)