“Si è chiusa con un bilancio di trentamila presenze la terza edizione del ‘D’Annunzio International Arts Festival’: circa 5mila i visitatori delle tre mostre che si sono svolte tra l’Aurum e il Circolo Aternino, oltre 25mila coloro che hanno partecipato alle 17 serate di spettacoli e grandi eventi che sono stati l’anima del Festival. Sono questi i numeri di quello che è divenuto a tutti gli effetti un appuntamento-evento, numeri che in realtà, secondo alcuni, sono sottostimati perché è evidente che, là dove le iniziative erano a ingresso gratuito, dunque non c’era un tagliando da acquistare, è stato comunque difficile ‘censire’ in modo esatto gli utenti che effettivamente hanno apprezzato le proposte del Comune. E le 30mila presenze registrate rappresentano un dato assolutamente gratificante per una rassegna che è appena al suo terzo anno di vita, che sta cominciando finalmente a camminare con le proprie gambe, tanto da raddoppiare, dal 2010 a oggi, i propri numeri, determinando un indotto importante per la stessa economia cittadina”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel corso della conferenza stampa odierna organizzata per tracciare un bilancio conclusivo del Festival Dannunziano. Presenti anche l’assessore alla Cultura Giovanna Porcaro, il consulente d’immagine Giordano Bruno Guerri e l’amministrazione delegato dell’Ente Manifestazioni Pescaresi Lucio Fumo.
“Voglio soffermarmi soprattutto sul dato politico, turistico ed economico determinato dal Festival – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia -, un evento nel quale ho creduto, con la mia maggioranza di governo, sin dal primo giorno, perché oggi D’Annunzio, con quel lavoro attento, continuo, costante, è diventato l’autentico brand di Pescara che ha cominciato a ritrovarsi nei caratteri propri di D’Annunzio. La figura dell’innovatore, come la nostra città, legata alle tradizioni, ma comunque continuamente proiettata verso il futuro. Il D’Annunzio delle grandi imprese, come una città che punta sempre in alto, superando campanilismi e provincialismi. E poi il D’Annunzio-grande comunicatore, come una città che sta investendo su eventi capaci di lasciare un’eco nel tempo e nello spazio per ‘comunicare’ all’esterno la propria immagine, per lasciarsi scoprire al di fuori dei nostri confini. Tutti conosciamo le polemiche che, purtroppo in modo ‘provinciale’, hanno accompagnato non il Festival in sé, ma piuttosto la scelta politica di promuovere un Festival, capace di competere con rassegne storiche che pure si svolgono altrove. E oggi dico con soddisfazione che quelle polemiche erano semplicemente il malumore, a volte la paura, di chi si è reso conto che, anno dopo anno, stiamo dando vita a una tradizione destinata a lasciare un segno, a divenire un marchio per la città stessa. Spoleto è unanimemente identificata con il ‘Festival dei due Mondi’, Venezia, oltre che per la straordinarietà della città, è identificata con il Festival del Cinema, la stessa Roma ha voluto dare vita a un Festival del Cinema, e Pescara ha fatto la stessa cosa, puntando sull’immagine del nostro brand naturale, ‘D’Annunzio’, che ispira anche la scelta degli eventi inseriti nel calendario, e puntando su una pluralità di espressioni artistiche. E il frutto primario di tale politica non è solo la promozione di tali eventi nel nostro inevitabilmente ristretto ambito regionale, ma piuttosto l’aver avuto il coraggio di guardare all’esterno, di puntare sul ‘mercato’ culturale nazionale e internazionale, e questo grazie a un’altra scelta felice, ossia la presenza e la consulenza del professor Giordano Bruno Guerri, Presidente del Vittoriale, che come primo atto, ha sostenuto il nostro ingresso nel circuito delle ‘città dannunziane’. Oggi ovunque sanno cos’è il Festival Internazionale Dannunziano, ovunque si identifica tale evento con la città di Pescara, suscitando curiosità, interesse e desiderio di scoprire gli eventi e insieme una città per molti versi ‘inedita’. Con umiltà, modestia, ma tenacia, abbiamo saputo ricavare per Pescara uno spazio anche all’interno di grandi eventi promossi altrove, cito solo l’ultimo, in ordine di tempo, ossia la rassegna ‘Portici di Carta’, svoltasi nei giorni scorsi a Torino, nella quale Pescara e l’Abruzzo hanno avuto uno spazio dedicato nel quale abbiamo presentato anche il Festival passato, ma soprattutto gli eventi futuri. Ed è già stato formalizzato lo spazio che sarà a noi dedicato nel 2013 nell’ambito del Salone Internazionale del Libro, sempre a Torino. Il nostro obiettivo è stato dunque colto: aver raddoppiato in due anni le presenze sul territorio, presenze determinate dallo svolgimento degli eventi del Festival, è un successo straordinario per una pubblica amministrazione che ha avuto la lungimiranza di credere nelle possibilità legate a tale rassegna. Il Festival ha determinato trentamila presenze che per giorni hanno visitato la città, hanno scoperto i suoi luoghi, e hanno partecipato ai suoi eventi, frequentando i nostri ristoranti, usufruendo dei servizi offerti dallo stesso territorio, dai parcheggi ai bar, agli alberghi e bed & breakfast. Ed è stata felice anche la scelta di stringere una collaborazione virtuosa tra il Festival, dunque un elemento completamente nuovo, con la tradizione e l’esperienza garantite dall’Ente Manifestazione Pescaresi, ossia di coniugare il nuovo con ciò che era consolidato. Una scelta che da un lato ci ha permesso anche di coordinare meglio le attività, evitando sovraffollamenti e accavallamenti di iniziative, ossia la confusione; dall’altro lato ci ha dato la certezza di offrire un calendario di qualità garantita agli utenti. L’organizzazione e lo svolgimento della rassegna quest’anno non è stata semplice – ha ancora ricordato il sindaco Albore Mascia -. In realtà calendari e artisti erano già pronti a primavera, ma per ragioni di bilancio indipendenti dalla volontà della nostra amministrazione, ma piuttosto determinate delle novità normative introdotte a livello nazionale, siamo stati costretti a posticipare l’avvio degli eventi, mentre tutt’attorno cresceva l’attesa di quanti aspettavano la terza edizione della manifestazione. E nonostante quel ritardo abbiamo ottenuto numeri assolutamente ragguardevoli e degni di rispetto. Non sto a elencare tutti gli eventi che hanno caratterizzato il Festival, dai Momix a Ute Lemper, a Paolo Conte, Michele Placido, un Festival che ha anche avuto il merito di aver dato tanto spazio ad artisti abruzzesi come Milo Vallone, Daniela Musini, Anouska Brodacz, Paola Sorge, ormai già entrati a far parte dell’archivio dei nostri successi. Ora il ‘ponte’ verso il 2013 è stato lanciato, guardando alle celebrazioni per il 150° di D’Annunzio per il quale, e approfitto dell’occasione per correggere un’imprecisione di qualche consigliere comunale dei giorni scorsi, abbiamo regolarmente costituito un ‘Comitato Gabriele D’Annunzio 150’, esattamente come avvenne per il 50° di D’Annunzio. Un Comitato che vede illustri presenze locali e internazionali e che sta completando l’allestimento degli eventi per l’occasione, che prevedono un convegno di risonanza internazionale, il 12 marzo, e produzioni teatrali originali, fra cui Giorgio Albertazzi, che sta lavorando alla ‘Figlia di Iorio’, o il giovane Edoardo Sylos Labini, il cui ‘Gabriele D’Annunzio tra amori e battaglie’ debutterà al Teatro Manzoni di Milano. Avremo una moneta coniata per l’occasione dalla Zecca dello Stato e un francobollo ad hoc di Poste Italiane. Addirittura per il prossimo anno avremo anche il coinvolgimento dei Ris, il nucleo speciale di investigatori che solitamente intervengono per fatti di cronaca nera, e che per l’occasione applicheranno le loro più avanzate tecnologie investigative per l’analisi di alcuni manoscritti di D’Annunzio”. Anche il professor Guerri ha sottolineato come “la qualità del Festival sia stata eccellente, nonostante ragioni di bilancio ci abbiamo costretto a dimezzare il fondo rispetto allo scorso anno, fondo sceso ad appena 120mila euro. E il ringraziamento va agli artisti che, seppur avvisati all’ultimo minuto dei tagli, hanno comunque accettato di svolgere gli eventi solo per stima e amicizia. E’ evidente che per la prossima edizione dovremo cominciare a pensare a intercettare l’interesse di sponsor esterni per garantire un Festival di livello adeguato”.