Bilancio, il Pd freme per approvarlo. Per il Pdl bisogna attendere

L'opposizione chiede di aspettare decisione Maroni

21 Gennaio 2009   09:58  

"Il nuovo bilancio comunale non dovra' essere portato in aula prima del pronunciamento del Ministero degli Interni sullo scioglimento o meno del Consiglio. Non comprendiamo quale fretta ci sia da parte della maggioranza di centro-sinistra che vorrebbe addirittura anticipare al 13 febbraio la discussione di uno strumento troppo importante per il futuro della citta' per essere serenamente affrontato nel clima di incertezza in cui versa oggi l'amministrazione. Uno strumento per il quale potrebbero anche ricorrere le condizioni per la nomina di un Commissario ad acta con potere di decisione solo sul bilancio". Lo ha affermato il capogruppo del Popolo della Liberta' al Comune di Pescara Luigi Albore Mascia (nella foto) al termine della riunione della Conferenza dei Capigruppo che ha affrontato il tema del bilancio e l'ipotesi di portare in aula il documento gia' il 13 febbraio. "Nelle ultime settimane, ossia dopo il ritiro delle proprie dimissioni da parte del sindaco - ha affermato Albore Mascia - si e' diffuso un inevitabile clima di confusione e incertezza che ha ovviamente toccato anche i consiglieri comunali di maggioranza. Lo dimostrano le sedute delle Commissioni (alle quali il centro-destra non sta partecipando come preannunciato) e che i presidenti stanno svolgendo in maniera molto prudente, raccogliendo l'invito delle forze di opposizione. Dunque si stanno affrontando solo discussioni di carattere generale, in attesa del pronunciamento del Ministero degli Interni sulla richiesta di attivare la procedura di scioglimento del Consiglio comunale applicando l'articolo 53 comma 1 del Testo Unico degli Enti locali". In tale clima, come ha ribadito quest'oggi il capogruppo Albore Mascia "ci sembra improponibile accogliere la proposta del Presidente del Consiglio Dogali, ossia discutere il bilancio di previsione e il triennale in una seduta del Consiglio prevista per il 13 febbraio: non comprendiamo tanta fretta, visto che il termine ultimo per l'approvazione del documento e' fissato al 31 marzo. Ma soprattutto non ci sono le necessarie condizioni di serenita' - sempre secondo Macsia - per aprire un dibattito tanto importante, attendiamo prima la decisione del Ministero e il relativo provvedimento: essendo Pescara un 'caso' unico in Italia, senza precedenti, il Ministero potrebbe infatti non limitarsi solo a sciogliere eventualmente il Consiglio comunale, ma potrebbe anche emanare delle prescrizioni da seguire per attivita' ordinarie e straordinarie".

LA REPLICA DI DI PIETRANTONIO

Pronta la replica del capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio. "Mascia nel suo intervento sostiene di non comprendere la fretta con cui la maggioranza intende discutere il documento di bilancio. Francamente siamo noi a non comprendere l'intervento di Mascia, che evidentemente è teso solo ad alimentare una polemica tutta politica e strumentale". "La maggioranza - spiega Di Pietrantonio - non ha nessuna fretta, semplicemente e' l'iter per l'approvazione del bilancio che va avanti nei tempi previsti. La Giunta, infatti, ha terminato i suoi adempimenti lo scorso 15 dicembre 2008 con l'approvazione dello schema di bilancio. In seguito la documentazione e' stata trasmessa, come da prassi, ai quartieri e alle Commissioni consiliari per essere discusso ed analizzato. A tal riguardo - prosegue il capogruppo Pd - ricordo a Mascia che il bilancio e' un documento che ricopre dodici mesi di attivita' e non capisco, dunque, per quale motivo dovremmo attendere un termine ulteriore per arrivare all'approvazione di questo importante strumento, necessario per consentire il regolare funzionamento della macchina amministrativa. n questo senso la data del 13 febbraio rappresenta un termine del tutto congruo per discutere il bilancio. Questo e' il nostro obiettivo - conclude Di Pietrantonio - se poi Mascia lavora al solo scopo di creare intralcio alle attivita' dell'Amministrazione, allora evidentemente i suoi sforzi non sono tesi al bene collettivo ma esclusivamente ad un ritorno in termini elettorali, che comunque non avra' finche' continuera' ad alimentare polemiche inutili e dannose per la citta'".

LA CONTROREPLICA DI MASCIA

"Il capogruppo del primo partito di maggioranza di un'amministrazione travolta da una bufera giudiziaria farebbe meglio a riflettere prima di ergersi a paladino del 'bene collettivo'. Lo ha affermato il capogruppo del Popolo della Liberta' al Comune di Pescara Luigi Albore Mascia replicando a quelle che ha definito "inesattezze del capogruppo del Partito Democratico Di Pietrantonio". "Tutelare il bene della citta' - sostiene Mascia - sarebbe stato amministrare con diligenza, trasparenza e nel rispetto delle regole. Il centro-destra, al contrario di quanto afferma Di Pietrantonio, non sta intralciando alcunche', chiede solo chiarezza in merito a un bilancio approvato dalla giunta proprio il giorno in cui sono scattate le misure cautelari per il sindaco, dunque un bilancio che e' frutto di un'amministrazione finita sotto la lente d'ingrandimento della magistratura. Di Pietrantonio accusa il centro-destra di voler 'intralciare le attivita' dell'amministrazione', la stessa finita sotto inchiesta innumerevoli volte fino al ciclone che ha travolto il suo sindaco. Un'accusa, quella di Di Pietrantonio, determinata solo dai tentativi delle forze politiche di opposizione di pretendere chiarezza e senso di responsabilita' da parte della maggioranza. In merito al bilancio - osserva Masia - riteniamo che non ci siano ragioni per anticipare al 13 febbraio la discussione di un documento tutto da chiarire, un documento che, come ha ben ricordato Di Pietrantonio, e' stato approvato dalla giunta e dal sindaco lo stesso giorno in cui sono scattate le misure cautelari per il primo cittadino, uno strumento finanziario dunque frutto di un'amministrazione che ha elaborato quel sarcofago oggi all'esame della Procura, un documento ancora che non possiamo assolutamente condividere. Ci chiediamo, a questo punto, perche' anche un semplice slittamento di pochi giorni nell'approvazione di un bilancio che occorre varare entro il 31 marzo abbia sollevato la protesta tanto risentita di un'intera coalizione".


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