Il plenum della Corte suprema brasiliana ha raggiunto la maggioranza in favore della cancellazione delle condanne inflitte all'ex presidente Luiz Inacio da Silva, che rimane pertanto eleggibile e potrà candidarsi alle presidenziali del 2022.
Lo scorso 8 marzo il giudice supremo Edson Fachin ha annullato con una decisione monocratica le condanne inflitte a Lula dal pool di magistrati dell'inchiesta Lava Jato, la Mani Pulite brasiliana.
Mentre la seduta è ancora in corso, i voti favorevoli alla cancellazione delle condanne di Lula sono 8 a 2, quando manca un ultimo voto. I giudici dovranno anche decidere se i processi contro Lula dovranno essere trasferiti al tribunale di San Paolo o di Brasilia per essere nuovamente istruiti. La seconda sezione della Corte suprema ha già sentenziato che il giudice Sergio Moro ha mantenuto un comportamento "non imparziale" nei confronti dell'ex presidente di sinistra. Lula, 75 anni, ha già scontato 580 giorni in carcere a Curitiba e non ha escluso di candidarsi alle presidenziali del 2022.
Un sondaggio pubblicato ieri indica Lula come vincente col 52% contro il 34% in un ipotetico ballottaggio contro l'attuale presidente di estrema destra Jair Bolsonaro