Alla missione partecipano tra gli altri, l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Verticelli, accompagnato dal direttore della Direzione Agricoltura Mario Pastore e dal direttore generale dell’Arssa Donatantonio De Falcis, ricevuti da Franco Marchetti, presidente della Feabra, e Rita Blasioli Costa, presidente (abruzzese) del Comites di San Paolo, entrambi componenti il Cram per il Brasile. Nel più grande Paese sudamericano, infatti, il valore aggiunto nell’organizzazione delle due piattaforme è stato dato proprio dalla rete degli abruzzesi presenti in Brasile, grazie alla forte volontà politica di Donato Di Matteo (nella foto), che come Cram ha già deliberato la stessa iniziativa di promozione del territorio Abruzzo in Canada (Toronto).
“Si tratta di mercati di grande attrattiva per i prodotti ‘made in Abruzzo’ – spiega Verticelli – perché se la Romania rappresenta una delle più ambiziose nel percorso di crescita previsto tra i nuovi membri dell’Unione europea, il Brasile, invece, è considerata una solida realtà in forte espansione, e che insieme a Cina e India è ormai considerata una nuova potenza economica, senza contare la grande presenza (25 milioni) di abitanti di origine italiana”.A disposizione delle imprese abruzzesi decise ad affrontare questi mercati sono previsti servizi primari di accoglienza e di segreteria generale e servizi di base come l’istruttoria amministrativa gratuita per l’accreditamento dei prodotti aziendali (escluse imposte e tasse dovute allo stato di destinazione); la fornitura di database di importatori, ristoratori, albergatori, operatori della Gdo, utile per facilitare la penetrazione sul mercato; l’assistenza alla dogana per le merci e supporto alla stipula di accordi con operatori della logistica; lo stoccaggio minimo di prodotti; l’organizzazione, nell’ambito dell’allestimento espositivo dei prodotti agroalimentari regionali previsto all’interno delle showroom “By Abruzzo”, di incontri, degustazioni guidate e iniziative di formazione riservate agli operatori del settore privato e al pubblico. Su richiesta possono essere attivati ulteriori servizi come il supporto alla selezione di prestazioni specialistiche (servizi legali, assicurativi, bancari, comunicazione, pubblicità, etc…).
E’ probabile che saranno proprio vino e pasta, seguiti dai prodotti dolciari, dall’olio d’oliva e dalle conserve le teste di ponte per affermare l’intero paniere agroalimentare abruzzese: accanto all’antica tradizione pastaia – che con i marchi De Cecco, Delverde, Cocco, tutti del famoso polo di Fara San Martino, ha già penetrato buona parte del mercato – saranno trainanti sicuramente i vini doc e docg abruzzesi, forti dei successi riportati alle ultime edizioni di Vinitaly e del favorevole rapporto qualità/prezzo: se il vino italiano arriva dopo Cile e Argentina con una quota di mercato del 16% (e un prezzo medio di 7-8 euro) il Montepulciano d’Abruzzo figura attualmente ai primissimi posti insieme a Lambrusco e Amarone della Valpolicella, anche in virtù del fatto che i consumatori brasiliani preferiscono il rosso.