Brunetta a Roccaraso su fannulloni, Ferrari, bastoni e carote

13 Gennaio 2009   09:37  

Insieme a Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico da  Villa Belvedere Visconti di Mondrone, la settecentesca residenza di Macherio, protagonista dell'ultima giornata di Neve azzurra  di Roccaraso, è stato senz'altro il ministro Renato Brunetta.
E le sue affermazioni hanno come sempre  suscitato reazioni tra l'estasiato e l'inferocito.  "Per instillare il senso di responsabilità nei dipendenti pubblici - esordisce - useremo il bastone e la carota". E aggiunge, creando altre occasioni di polemica: " Se uno ora fa il professore, il burocrate, l`impiegato al catasto, si vergogna di dire quello che fa. Se invece dice al figlio "faccio il tornitore alla Ferrari" lo dice con il sorriso, con orgoglio e dignità. Io vorrei che la nostra burocrazia fosse come la Ferrari: perché non può?"
Il dipendente regionale come un uomo della Ferrari....Qualcuno  nella gremita sala di Roccaraso,  immagina con il sorriso un pit stop deserto durante un Gran premio, con i meccanici al bar o a leggere il giornale e Felipe Massa che impreca al cielo. Ma si tratta solo di bonarie e stereotipate battute.

I dipendenti pubblici, incalza il Feroce Brunetta, un pò privilegiati lo sono, perchè il loro lavoro è più sicuro dei precari e dei dipendenti del privato. Ergo i tre milioni 600 mila dipendenti devono responsabilmente aiutare il Paese ad uscire dalla crisi, aumentando  la  produttività  e l'efficienza.
A seguire l'affondo contro la Gcil, "un gran nemico", "una forza conservatrice che non serve al Paese".  Uno scherano insomma a difesa dei privilegi degli oramai mitici fannulloni. Il ministro conferma poi l'intenzione di elevare l'età pensionabile per le donne a 65 anni, e dichiara di voler installare i tornelli anche nei palazzi di Giustizia, per rilevare le presenze dei magistrati.

Il premier Berlusconi palude al suo ministro pupillo, l`ex ministro Linda Lanzillotta invece reagisce sdegnata: "Brunetta smetta di fare propaganda a spese di milioni di impiegati, professori, magistrati che, con orgoglio e dignità, pur tra enormi difficoltà, fanno funzionare i servizi fondamentali". E il verde Angelo Bonelli invita Brunetta a dare l`esempio rinunciando "al doppio stipendio di parlamentare e ministro".

Il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero arriva addirittura a chiedere le dimissioni  del ministro.
Tuona Bonanni della Cisl: "Brunetta sostiene che gli statali si vergognano del loro lavoro? Ma il ministro si è mai chiesto il perché dì questo stato di cose? Possibile non valuti a fondo lo strapotere della politica nella pubblica amministrazione e le mille inefficienze figlie dell`arretratezza tecnologica?".
" Mi piacerebbe sapere - replica Carlo Podda, segretario generale di Fp-Cgil -  quanti dei suoi colleghi politici si vergognano di dire ai figli perché sono inquisiti o indagati. Ho l`impressione che, in percentuale, siano un po` di più dei lavoratori pubblici. Ricordo che a luglio  quasi 70mila precari della funzione pubblica verranno messi per strada".

Sul caso Pescara Brunetta invece afferma: "La politica è una cosa seria e non va abusata. Valgono le regole etiche e i trucchi non funzionano perché danneggiano anche la parte politica alleata. L’elettore del Pd non può essere sminuito o violentato in questa maniera". Dichiarazioni queste che hanno  provocato molte meno polemiche.

FT

 


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