Dalle 22.00, infatti, si torna a pagare per tornare a dormire o per andare a lavorare.
Già perchè anche se tutti dicono che bisogna tornare a L'Aquila, anche se tutti ci spingono a riaprire le attività, al pendolarismo, alle lunghe corse in autostrada, oggi, pare, e il cronista che vi riporta la notizia è molto in difficoltà per non essere riuscito a trovare neppure una riga sul sito dell'autostrada ma avendo solo parlato con un casellante, l'unica esenzione sarà nei caselli autostradali localizzati nelle zone del sisma.
Quindi tutti gli imprenditori, i liberi professionisti, gli impiegati, gli operai che hanno scelto i sicuri albreghi della costa o sistemazioni da parenti o amici fuori dalla provincia si troveranno a pagare per il loro tragitto in autostrada (oltretutto con un aggravio del 2,4% per aumenti già stabiliti).
Noi però lanciamo un messaggio, sarebbe giusto che chi è concessionario dell'autostrada venga comunque precettato ha lasciare gratuito il passaggio di gente ce non ha più casa, gente che non ha più la sua storia, ma che ha comunque voglia di tornare ogni giorno per far ripartire ciò che da troppo tempo era fermo e che ora, tornati indietro di 30 anni, vogliamo a tutti i costi, far ripartire L'Aquila e farla finalmente volare sul Gran Sasso.
Gireremo questa proposta quanto prima al Presidente Chiodi, a Bertolaso, allo stesso Toto, vediamo cosa ci risponderanno e cosa saranno in grado di fare, intanto pagate...
