CGIL Abruzzo: Siamo oltre ogni accettabile scadenza per riorganizzazione Sistema Idrico Integrato

09 Aprile 2013   13:23  

In questi giorni sulla stampa c’è stata un’ampia e ripetuta esposizione di dati che confermano la drammaticità del settore idrico in Abruzzo e l’urgenza di avviare un obbligato programma di risanamento.

Siamo oltre ogni accettabile scadenza per la riorganizzazione del Sistema Idrico Integrato.

Certo, è almeno singolare che  chi è stato chiamato, non ieri, ma 7 anni fa, ad avviare questo percorso, oggi venga a descriverci il disastro che viene consegnato al nostro territorio, senza fare alcuna valutazione sui risultati del proprio operato.

Ci riferiamo al “super” Commissario ing. Pierluigi Caputi - già Commisario dell’ATO Pescarese (2007), in seguito Commissario Unico di tutti gli ATO Abruzzesi (2009), e, da ultimo Commissario per l’ATO unico regionale (2011) -, che, a distanza di parecchio tempo, sicuramente troppo, ha riconosciuto fondate le preoccupazioni sulle  costanti e crescenti problematiche delle aziende che gestiscono il Servizio Idrico Integrato in Abruzzo, che la FILCTEM e la CGIL avevano denunciato da tempo, nell’indifferenza generale dei rappresentanti politici regionali. 

In verità eravamo in attesa della convocazione del tavolo di concertazione permanente che le OO.SS. di categoria, unitariamente, avevano voluto ed ottenuto per la verifica della situazione societaria e finanziaria dei Gestori e per la programmazione dei piani industriali. Questo confronto poteva e doveva contribuire a definire il MODELLO ORGANIZZATIVO DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO in Abruzzo, a partire dai principi, riaffermati anche dal recente Referendum, di ACQUA BENE COMUNE e di una GESTIONE PUBBLICA del servizio realmente efficiente, funzionale ed equa del servizio.

Neanche questo percorso però è stato ultimato. Da una parte sono mancati soggetti istituzionali forti ed autorevoli che sapessero svolgere con efficacia il proprio ruolo di programmazione, indirizzo e controllo, dall’altra non c’è stato l’apporto di soggetti gestori capaci, cui affidare la responsabilità di perseguire, senza escursioni affaristiche-clientelari, la gestione di un servizio pubblico essenziale secondo criteri di qualità, economicità e trasparenza.

In mancanza di risposte certe, chiare e concrete, nella perdurante assenza di un reale processo di riorganizzazione “virtuosa”della gestione pubblica, qualcuno dovrà rispondere del fatto che i cittadini abruzzesi ed i lavoratori del settore, per i quali non è prevista alcuna salvaguardia, pagheranno i costi delle incapacità e degli opportunismi che hanno caratterizzato le gestioni di un bene pubblico primario. QUESTO E’ INTOLLERABILE!!!!!

Parabola perfetta di quanto detto è la vicenda, stranamente sottaciuta in questi giorni, della legge organica sul S.I.I. in Abruzzo (L.R. 9/11), approvata un mese prima dei referendum del 2011, nonostante la richiesta di moratoria da parte di CGIL Abruzzo e FILCTEM Abruzzo, spacciata quale riforma “epocale”, in verità vera e propria “riforma di facciata”, che non ha affrontato nessuno dei rilevanti problemi strutturali del ciclo di programmazione, organizzazione, gestione e controllo del servizio idrico integrato e che è stata pesantemente censurata dalla recente sentenza della Corte Costituzionale, n. 50 del 28.03.2013.

In questo contesto l’Ente regionale per il Servizio Idrico continua a non essere realizzato, mentre appare chiara la necessità di un nuovo intervento legislativo regionale, capace di superare rapidamente l’incertezza nella quale continuano ad operare i lavoratori di questo settore che si devono confrontare quotidianamente con la necessità di garantire un servizio pubblico essenziale ai cittadini. 

Da troppo tempo assistiamo ad un continuo succedersi di commissariamenti nel settore. 

Riteniamo che dopo sette anni il tempo sia scaduto e ribadiamo che la gestione commissariale vada superata.

Così come è senza dubbio tardiva la convocazione “urgente” di un Consiglio Regionale straordinario sulla problematica del SII nella regione Abruzzo, da parte del presidente Chiodi a dimostrazione della totale assenza di una effettiva politica regionale delle acque, oltre che di una visione strategica ed integrata di tutte le connessioni del settore nelle diverse aree territoriali.

La politica dell’acqua sul nostro territorio rappresenta una fondamentale questione democratica che non può essere compressa solo dentro una visione economica. 

La Giunta Regionale, gli Assessori competenti, gli ATO, i soggetti gestori, e soprattutto i sindaci dei comuni, devono assumere questa priorità, consapevoli del fatto che la riorganizzazione del SII rappresenta l’occasione formidabile ed irripetibile per la politica abruzzese di dimostrare, nonostante le responsabilità, gli opportunismi e le inadeguatezze di cui si è resa colpevole, la capacità di leggere e dare risposte alle esigenze del territorio che dovrebbero governare.  

In questa direzione Filctem e CGIL,  chiederanno un incontro urgente con la Giunta Regionale ed una audizione immediata con la Commissione Consiliare ( II ) competente al fine di rappresentare ulterioremente le nostre riflessioni, valutazioni e proposte che, siamo certi, potranno fornire un utile contributo per il riordino del SII.

Pescara 06/04/2013

 

Segreteria CGIL abruzzo                 Segreteria Filctem Abruzzo

Nicola Di Matteo                             Giovanni Timoteo


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