Campotosto,cenni storici e turistici

02 Luglio 2012   14:38  

CAMPOTOSTO, Percorrendo la S.S. 80 per Teramo ad un certo punto si incontra una salita tortuosissima, fiancheggiata da folti boschi di pini, in uno scenario stupendo, a diretto contatto con la natura, che arriva fino al passo delle Capannelle (1299), spartiacque fra la valle dell’Aterno e quella del Vomano. A Km. 26,5 dall’Aquila si arriva al bivio per Campotosto e Amatrice; ci si immette nella S.S. 577 e dopo Km. 5,3 si arriva a Campotosto.
Il centro abitato di Campotosto, 1420 m. s.l.m., è circondato da una vasta catena montuosa: a nord-est i monti della Laga, a sud il Gran Sasso che lo riparano dal vento; il clima d’inverno è rigido con abbondanti nevicate, mentre d’estate è mite con qualche grandinata.
L’altipiano alluvionale è stato riempito artificialmente (il lago era già presente nelle ere passate). Il regime del lago è determinato dallo sbarramento del rio Fucino e del canale Isera, oltre che dalle piogge e dallo sciogliersi delle nevi; le sue acque sono usate nella centrale di Provvidenza che fa parte di un sistema idroelettrico tra i più importanti in Italia.
La presenza di un così esteso bacino sta influenzando notevolmente le condizioni climatiche della zona, infatti è possibile osservare inverni più miti rispetto al passato anche recente.
Il borgo ha origini antiche. Per molto tempo fece parte della giurisdizione di Amatrice; dal 1380 al 1388 subì devastazioni ad opera degli Aquilani in lotta con Amatrice. Nel XVI sec. Carlo V lo diede in feudo, con Montereale e Capitignano, ai Medici; passò poi ai Farnese. Dal 1641 fu feudo di Francesco Barile. Il borgo non è fortificato anche se il toponimo “castello” che si trova nella parte alta fa presupporre che ci fosse qualche elemento difensivo.
Tra i monumenti artistici più importanti ricordiamo: la chiesa di S. Maria di Brugnoleto e, nella frazione di Poggio Cancelli, la chiesa della Madonna di Loreto. Ma dal punto di vista turistico la località è importante soprattutto per la presenza del lago che crea un’ambiente di incomparabile bellezza, dove la natura circostante offre uno spettacolo di prati adibiti per lo più a pascolo, accoglienti boschi di latifoglie, faggi, aceri, querce, ciliegi selvatici, salici, biancospini, ginepri, tassi. Il lago inoltre è ricco, oltre che di pescagione, di anatre, germani, aironi, croccolini, svassi e frullini che nessuno può cacciare perché la zona è protetta dal corpo forestale dello stato. Nella zona le numerose piste sciistiche sono innevate da Dicembre a Maggio. Grande importanza hanno le attivit à agricole e pastorali. Sono rinomate le mortadelle di Campotosto, prodotte anche a Mascioni e Poggio Cancelli.


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