Canada: il Governo vuole vietare il diritto di voto agli italiani

15 Marzo 2007   14:10  
Sono giorni particolarmente intensi per il Comitato dei Presidenti dei Comites in Canada, che il 10 marzo scorso si è riunito a Montreal per discutere il provvedimento che il Governo canadese sarebbe in procinto di prendere in merito al rinnovo dell’autorizzazione per l’elezione al Parlamento italiano dei cittadini italiani residenti in Canada. Il governo teme, infatti, la richiesta da parte di altre comunità straniere con il rischio di aprire contenziosi diplomatici. Il fatto scatenante sarebbe la possibilità che comunità "a rischio" come quella cinese e quella indiana pretendano lo stesso diritto, aprendo contenziosi diplomatici di difficile soluzione. In particolare, il Governo canadese non ritiene che sia possibile che i cittadini italiani che vivono in Canada possano diventare senatori o deputati nel Parlamento italiano. Ma il divieto sarebbe esteso anche agli italo-canadesi che si recano alle urne per votare i loro rappresentanti in Italia. Grazie alla legge Tremaglia lo scorso aprile 2006 i cittadini italiani residenti all’Estero hanno partecipato, per la prima volta, alle elezioni politiche italiane, esercitando il diritto di voto, attivo e passivo, rimanendo nel paese di accoglienza. Un evento positivo e fortemente democratico che ha senza dubbi contribuito al rafforzamento dei legami tra Italia e Canada. Il Comites canadese vorrebbe istituire un tavolo di concertazione tra il Governo italiano e quello canadese per valutare la prima esperienza del voto ed, eventualmente, apportare eventuali modifiche migliorative. Un´ opinione sull´argomento è riportata dal giornale locale Embassy. L´ ambasciatore italiano, Gabriele Sardo, non commenta direttamente quella che viene definita una decisione non ancora ufficiale (l´annuncio formale, secondo Embassy, è atteso a giorni ma il primo ministro di Ottawa Stephen Harper avrebbe già emesso il suo parere), ma dice che pur apprezzando l´interessamente canadese "sono un po´ deluso perchè una richiesta di dialogo da parte mia e del nostro viceministro degli esteri Danieli non sono state recepite. E questo non è il livello di relazioni che ci si aspetta tra due Paesi alleati e amici". Patrizia Santangelo

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