L'istituzione di un canone a carico dei concessionari di acque minerali e termali per l'imbottigliamento e la commercializzazione delle stesse con relative rivalutazioni annuali con indici Istat e' condivisa dalla Uil Abruzzo, "ma l'introduzione della tassa deve essere graduale e comunque successiva alla crisi in atto".
Lo dice il segretario dela Uil Abruzzo Robeto Campo che chiede "al Presidente Chiodi e all'Assessore Castiglione di congelare l'operativita' della decisione in merito all'immissione del canone alla luce dell'anno drammatico che hanno vissuto le aziende ed i lavoratori e propone di istituire un confronto tra la Regione Abruzzo, i Sindacati e le aziende in modo da affrontare il tema della disciplina delle acque minerali e termali e definire i tempi e i modi della tassazione".
"La Uil - prosegue Campo - ha gia' chiesto ed ottenuto sul tema un incontro preliminare con l'amministrazione provinciale di Pescara.
L'incontro con il Presidente Testa e l'Assessore Lattanzio ha avuto come tema la discussione sull'art. 31 della Legge Regionale del 30 aprile 2009 concernente 'Disposizioni Finanziarie per la redazione del bilancio annuale 2009-2011' e che modifica di fatto il comma 5 dell'art. 33 della legge regionale del n. 15 del 2002, con l'istituzione di un canone a carico dei concessionari di acque minerali e termali per l'imbottigliamento e la commercializzazione delle stesse con relative rivalutazioni annuali con indici Istat.
Le parti - dice infine Campo - hanno condiviso la proposta del tavolo regionale, che confermi la validita' dell'istituzione del canone ma coinvolga le aziende nella definizione di tappe per la sua introduzione all'indomani della crisi".