Canottaggio indoor: la nazionale italiana batte il record mondiale, nella squadra un pescarese

11 Luglio 2011   12:03  

Nella nazionale italiana di canottaggio indoor, categoria pesi leggeri, che il 2 luglio scorso, alla Terrazza Mascagni del Lungomare di Livorno, ha battuto il record mondiale dei cento chilometri, c’era anche Antonio d’Aiello - pescarese di adozione - atleta che da quattro anni allena l’Aternus Group Rowing del capoluogo adriatico.

Con un tempo di 4 ore, 47 minuti e 20 secondi, a Livorno la squadra italiana è entrata nella storia battendo il record su remoergometro Concept 2 stabilito precedentemente da un gruppo di atleti londinesi. Il team azzurro ha remato a staffetta senza perdere mai il ritmo di voga, nemmeno quando un problema al remoergometro sembrava compromettere la prestazione; percorrendo 500 mt con una media di 1 minuto 26 secondi e 2 decimi (1:26.2), concludendo la stessa con una stacco di ben 11 minuti rispetto al record precedente.

L’indoor rowing, canottaggio al coperto o a secco, è nato nel 1981 per permettere a molte squadre di canottaggio di allenarsi al chiuso soprattutto in inverno, quando è difficile praticare l’attività all’aperto. Oggi il canottaggio indoor costituisce una vera e propria disciplina sportiva che ha ottenuto il pieno riconoscimento dalla Federazione Italiana Canottaggio; inoltre è stato adottato dai migliori centri fitness del mondo appassionando anche persone che non hanno mai remato in acqua. L’Abruzzo non è nuovo ai successi nell’indoor rowing: oltre al record stabilito a Livorno dalla squadra azzurra, alle medaglie conquistate dal d’Aiello in questa stagione sportiva, ricordiamo i tanti successi del campione del mondo Michele Marullo (50+, pesi assoluti).

“Sono molto orgoglioso del primato conquistato a Livorno assieme agli altri atleti del team azzurro – racconta Antonio d’Aiello – soprattutto perché questo successo può contribuire a far conoscere l’indoor rowing al grande pubblico. Da quattro anni alleno gli atleti dell’Aternus Group Rowing di Pescara, che in molte occasioni mi hanno regalato immense soddisfazioni conquistando anche i gradini più alti del podio; una piccola realtà che sta crescendo grazie all’ostinazione e alla buona volontà di quanti credono nei valori dello sport e, in particolare, in questa disciplina, che spero si affermi sempre di più”.


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