Capistrello, cenni storici e turistici

02 Luglio 2012   15:05  

 Capistrello a 720 m. s.l.m. è un centro dell’alta Valle Roveto, sulla riva sinistra del Liri.
Incerte sono le origini del nome. Secondo alcuni deriverebbe da “Caput Castrorum” (centro accampamenti), per l’esistenza di un grande castello, i cui resti sono visibili in località “ricetto”; secondo altri da “Capistrum” (capestro ma anche cavezza, guinzaglio).
Il nome di Capistrello appare per la prima volta in un documento della fine del XII secolo.
Fu feudo di Crescenzo (sec. XII), divenne presto sede dell’esattore della gabella del passo. Ebbe un ruolo importante, favorito soprattutto dall’unica via di comunicazione che collegava la Marsica a Sora.
Fu visitata per ben due volte da un sovrano: nel 1807 da Giuseppe Bonaparte e nel 1832 da Ferdinando II venuto ad osservare l’imboccatura dell’emissario claudiano. Capistrello ha alcuni resti dell’ acquedotto costruito dall’imperatore Claudio nel 41 d. C. e successivamente ripreso dal principe Torlonia per far defluire le acque del Fucino al Liri, attraverso la galleria sotterranea sotto il monte Salviano. Interessante è l’agglomerato urbano, di origine medioevale a saliscendi, in buono stato di conservazione.
Capistrello ha oggi due frazioni: Corcumello e Pescocanale.
A Pescocanale, che cade a strapiombo sul Liri, possiamo vedere la torre medioevale a pianta rettangolare, mentre nell’altra frazione è da vedere la chiesa di S. Nicola, nel cui interno troviamo una pergamena eseguita da Stefano da Mosciano nel 1267, con i simboli degli evangelisti.
Nel territorio di Capistrello è possibile compiere escursioni sul monte Arunzo (1279), sulla cui vetta sorge la chiesa della Madonna del Monte, meta di pellegrinaggi, con una bella statua lignea di Madonna con Bambino di origine medioevale; chiesa fondata con ogni probabilit à da benedettini o da eremiti.
Da vedere ancora il Santuario di Pietraquaria (957); il castello dei De Ponti a Corcumello; la chiesa di Santa Barbara, situata sulla strada nazionale la cui costruzione è legata al prosciugamento del Fucino.
Il principe Torlonia la fece costruire per l’assistenza religiosa ai lavoratori addetti all’opera, sui resti dell’antica chiesa di S. Sebastiano. Gravemente danneggiata dal terremoto del ‘15, è stata però restaurata


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