Anticiclone di blocco sull’Atlantico, aria fredda in movimento verso il Vecchio Continente: effetti graduali sull’Italia tra fine 2025 e inizio 2026.
Gli ultimi giorni del 2025 e l’avvio del Capodanno 2026 saranno segnati da una configurazione atmosferica complessa, dominata da un robusto anticiclone posizionato sul Nord Atlantico ed esteso fino al Regno Unito e all’Europa occidentale. Questa vera e propria muraglia di blocco favorirà la discesa di aria artica lungo due direttrici principali: una verso il Canada, con la formazione di una profonda depressione sul Labrador, e una seconda, più incisiva, verso l’Europa nord-orientale, alimentando una vasta circolazione ciclonica sulla Russia.
Tali assetti barici possono creare le condizioni per irruzioni fredde anche sull’Italia, ma molto dipenderà dalla posizione dei minimi depressionari e dai relativi geopotenziali. I modelli matematici indicano una tenuta dell’anticiclone sull’Italia almeno fino al 29 dicembre; tra il 30 e il 31, tuttavia, l’aria artica potrebbe tentare un ingresso più deciso sul bacino centrale del Mediterraneo, con effetti inizialmente contenuti.
Nel dettaglio, il weekend vedrà al Nord condizioni stabili e soleggiate, con nebbie mattutine sulla Val Padana centro-occidentale. Al Centro permarranno annuvolamenti residui sull’Adriatico, in rapido assorbimento, mentre al Sud si segnalano ultime piogge su Sardegna e Sicilia orientale, in attenuazione. Le temperature saranno in aumento, con venti settentrionali ancora tesi e mari mossi.
Tra lunedì e martedì il quadro resterà in gran parte stabile: sole su Alpi e Prealpi, ma foschie e nubi basse persistenti in pianura al Nord; al Centro nubi in arrivo sull’Adriatico martedì con deboli piovaschi isolati, mentre al Sud aumenterà la nuvolosità sulle Isole maggiori e sulla fascia ionica. Le temperature tenderanno a una lieve flessione.
Per l’ultimo dell’anno e Capodanno 2026, si profila un calo termico più sensibile: nebbie e nubi basse al Nord, nuvolosità irregolare al Centro con bassa probabilità di pioggia, e instabilità più marcata al Sud. I venti orientali o nord-orientali rinforzeranno, rendendo i mari mossi e confermando un avvio d’anno dal sapore invernale.