Caporciano a 826 m. s.l.m. ha un aspetto caratteristico ed è composto da due nuclei, di cui l’originario è legato ad una fortificazione avente in cima una torre poligonale molto alta trasformata poi in campanile, e l’altro che nell’espansione post- rinascimentale degrada fino alla pianura.
Dal punto di vista storico artistico è importante la chiesa di S. Pietro in Valle del sec. XIII che ha subito vari rifacimenti attraverso i secoli e presenta affreschi ritenuti di eccezionale importanza per la qualità del disegno; per la vivacità del colore, per l’epoca in cui furono creati.
Questa chiesa, come molte altre chiese abruzzesi isolate, aveva la funzione di servire da luogo di culto ai pastori sulla via del tratturo.
Lungo il tragitto tratturale sorge anche l’altra chiesa di S. Maria di Cinturelli, del 1588, ma di gusto ancora tra il romanico e il rinascimentale, a una navata, con facciata a coronamento piano, in cui si apre il portale rinascimentale, architravato e fiancheggiato da lesene con archivolto di scarico e sovrastante trabeazione e con finestre circolari in alto.
Sui ruderi del castello fu edificata laparrocchiale di S. Benedetto Abate, che conserva un ciborio del ‘200. Annesso è l’oratorio ricco di stucchi in stile tardo barocco.
Dopo aver attraversato la parte alta del paese, si sale verso Bominaco a 950 m. s.l.m., piccolo centro, frazione di Caporciano, dominato da una rupe ad oltre mille metri di altezza su cui si trovano ancora i ruderi di una cinta fortificata oggi ristrutturata e accessibile al visitatore.
Nella parte più alta è visibile la torre circolare.
Nel 1254 partecipò alla fondazione dell’Aquila.
Dopo i danni arrecati da Braccio da Montone nel 1424, il feudatario di Bominaco, Cipriano di Iacobuccio da Forfona, ottenne di poter realizzare per la difesa del luogo un’alta torre con recinto del tipo dei castelli- recinto di epoca medioevale, in contrasto con la tecnica delle fortificazioni del ‘400 che si stava adeguando all’uso delle armi da fuoco.
Poco lontano dalle case, sopra un’altura, sorgono due chiese: S. Maria Assunta e S. Pellegrino, che costituiscono uno dei maggiori complessi artistici dell’Abruzzo. Anticamente, insieme al castello, formavano il monastero di “Momenaco ”, o Bominaco esistente già nel X secolo e dipendente da Farfa.
L’oratorio di S. Pellegrino, ricostruito nel 1263 per iniziativa dell’abate Teodino che ne faceva risalire la fondazione a Carlo Magno, secondo quanto si legge in due iscrizioni; il suo interno è a pianta rettangolare, ed è preceduta da un portichetto a tre arcate frontali e due laterali, costruite successivamente con colonne di età romana. L’interno è formato da una stretta aula con volta a botte e completamente rivestito da affreschi, che costituiscono uno dei più importanti cicli pittorici del sec. XIII dell’intera regione.
Gli affreschi comprendono il Calendario Valvense con mesi, segni zodiacali e influssi lunari utilizzati dai Benedettini per il lavoro e la preghiera.
Colpisce l’abside inserita nella roccia e le grandi raffigurazioni di animali scolpite nei lastroni che formano il recinto presbiteriale, con iscrizioni dell’abate Teodino e un grazioso e piccolo rosone a ruota.
Sulla sommità un campaniletto a vela.
La chiesa di S. Maria Assunta, massima espressione dell’arte romanica abruzzese, fu costruita sulla roccia, tra la fine del sec. XI e gli inizi del secolo successivo, utilizzando materiale di recupero proveniente dalla vicina “Peltuinum”. La pianta è a tre navate e altrettante absidi. Il colonnato è costituito da dodici colonne diseguali che danno però nell’insieme una composizione classica e unitaria.
Il magnifico ambone in pietra, che porta la data del 1180, è nella tipica forma a cassa quadrilatera su quattro colonne dai ricchissimi capitelli e architravi ornati da girali a fogliame.
L’altare e il ciborio sono datati 1223. L’interno contiene rari pezzi, come una grande colonna tortile del cero pasquale sorretto dal leoncino stiloforo con un capitello lavoratissimo.
Anche la cattedra abbaziale è di notevole importanza ed è attribuita allo stesso maestro che ha scolpito l’ambone.
Notevole è la facciata, dal semplice profilo basilicale, con il bellissimo portale romanico molto semplice derivato da S. Liberatore alla Maiella.
Di fianco a S. Maria Assunta era il convento dei benedettini di cui restano scarsissime tracce, salvo un pozzo ben conservato.