Carcere di Sulmona, Uil: le gravi carenze denunciate da mesi

09 Gennaio 2010   12:20  

"La grave situazione in termini di sovraffollamento e carenza di personale che interessa il carcere di Sulmona, e' stata comunicata al dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria dieci mesi fa, ma senza sortire effetti". Lo dichiara Eugenio Sarno, segretario generale della Uil-Pa Penitenziari, confermando lo stato di agitazione iniziato nell'aprile 2009. Nel carcere di Sulmona, dopo il suicidio dell'internato Amato Tammaro e il tentato suicidio di un detenuto napoletano, e' scoppiata la protesta. Nel tardo pomeriggio di ieri i carcerati della sezione penale hanno iniziato a battere le stoviglie contro le sbarre per attirare l'attenzione sulle loro condizioni di vivibilita'. "E' chiaro ed evidente - afferma Sarno - che il sovraffollamento crea condizioni di stress psichico ai reclusi della casa e sempre piu' spesso si rischia che la pena possa trasformarsi in supplizio. La casa circondariale di Sulmona non e' idonea a ospitare detenuti e internati con problemi psichici, perche' - conclude il segretario della Uil-Pa Penitenziari - e' carente di personale medico specialistico e di luoghi idonei alla loro permanenza". Gli agenti penitenziari che operano nel carcere di Sulmona, per la carenza di organico, sono costretti, spesso, a rinunciare ai riposi e alle ferie, oltre a dover prestare lavoro straordinario fino a 70 ore mensili, con grave stress e affievolimento del livello di attenzione che invece la custodia di soggetti pericolosi richiede. Il supercarcere di Sulmona, ospitando attualmente il 35 % in piu' di detenuti, e' oltre il limite di capienza massima.


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