Caritas: a Teramo raddoppiati i poveri

06 Ottobre 2011   20:18  

Persone separate, che hanno perso il lavoro o pensionati: sono i «nuovi poveri» teramani, con nuovi profili di bisogno, normali o abbienti fino a qualche tempo fa e che adesso bussano alla porta della mensa pubblica, non senza un qualche imbarazzo.

 È quanto emerge dal rapporto della Caritas, che registra un aumento delle richieste di aiuto del 57%. Il Centro di ascolto diocesano ha accolto nel 2010 452 persone (158 in più rispetto all'anno precedente), per lo più stranieri (234, dei quali soltanto il 46% in regola con il permesso di soggiorno) provenienti dal Marocco, dalla Romania e dall'Albania. I bisogni prevalenti riguardano le povertà (280 richieste), la mancanza di lavoro (236) e le problematiche abitative (44), molte di queste inasprite dall'aumento delle separazioni, della disoccupazione, ma anche da problemi di dipendenza dall'alcol o dalla droga.

Molte, quasi trecento, le richieste di beni materiali come viveri, vestiario, farmaci, prodotti per bambini (pannolini, carrozzine) ma anche servizi di igiene personale e biglietti per i mezzi di traposto pubblico. La Caritas di Teramo riponde come può e per strutturare questo tipo di sostegno alle famiglie sta dando il via al progetto di un «Emporio della solidarietà», un punto di distribuzione di beni alimentari e non, a cui potranno rivolgersi le famiglie in condizioni di precarietà economica e in fascia di reddito bassa. difficoltàsenza fissa dimora o con problemi di disagio mentale«.


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