Caro Emilio Fede, essere civili significa essere violenti?

Lettera aperta al direttore del Tg4

26 Novembre 2010   13:01  

Caro Direttore del Tg4,

Ieri, su Youtube, ho visto un video tratto dal suo telegiornale, nel quale commentava gli scontri tra studenti e polizia. Come tutti noi, è rimasto sconvolto dal tentativo compiuto dai ragazzi, di entrare nel Senato, per protestare contro la riforma Gelmini. Le motivazioni della protesta, da me condivise, non giustificano in alcun modo atti di tale violenza, pur se dettati dall'esasperazione.

Lei, però, lo deve riconoscere, forse in preda all'enfasi del discorso, ha davvero esagerato quando ha detto: "Un popolo civile come noi siamo, quando si trova di fronte a queste situazioni, dovrebbe intervenire, intervenire e menarli, perché questi capiscono solo di essere menati". Tralasciando l'italiano stentato con cui si è espresso, devo farle notare come nelle sue parole c'è più di una contraddizione.

"Un popolo civile", come lei ci ha giustamente definiti, ripudia la violenza proprio perchè la condanna. Lei, invece, prima si scandalizza per la crudezza delle immagini e poi invita la gente comune a rispondere ad un tale scempio con la stessa moneta. Dov'è, allora, secondo lei, il confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato? Ma, soprattutto, non le sembra quantomeno sconveniente, invitare alle maniere forti la popolazione nel corso di un tg?

Non proseguo oltre nella mia reprimenda, perchè credo di aver sprecato fin troppe righe per rispondere a dichiarazioni tanto sciocche. Fosse stato per me, avrei steso sulle sue parole uno sconsolato velo pietoso. Però, non essendo lei un uomo comune ma un direttore di testata, deve capire che le sue opinioni hanno una certa rilevanza nell'opione pubblica, anche se mi auguro sia minima.

Concludo, facendole un invito: se davvero si considera una persona civile, chieda scusa e prima a sè stesso e poi ai telesepettatori.

Cordiali saluti.

Francesco Balzano



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