Caro Molinari, perchè non abroghiamo le leggi elettorali?

13 Marzo 2010   12:16  

<!-- @page { margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } -->

Riceviamo e pubblichiamo.

Noi cittadini cattolici aquilani apprezziamo la sua missione pastorale ed il suo impegno a difesa dei fedeli e della loro condizione di disagio sociale ed economico, condizione difficile per tutti i credenti ed i non credenti.

Apprezziamo di meno i suoi giudizi, legittimi ma discutibili, su argomenti di stretta attualità politica che lasciano intendere che è meglio stare dalla parte del più forte, anche quando non rispetta le regole condivise e fissate da leggi dello Stato italiano.

In quest’ultimo caso- quello del caos delle liste elettorali a Roma ed a Milano- Lei ci ha confermato da che parte sta, considerando che “ non è tollerabile che molta gente debba rinunciare a votare perché alcune liste sono state presentate solo10 minuti…”

A parte il fatto che non si tratta solo di ritardo, come risulta da atti e verbali, ma di carenze sostanziali e di assenza di documenti indispensabili, le regolegole valgono per tutti e vengono prima dei Partiti : sono la base di una democrazia e di una società.

Evidentemente, anche menti libere ed impegnate finiscono per essere colpite dal bombardamento mediatico del signor B. che capovolge la realtà ed accusa altri di colpe e responsabilità che sono della sua parte politica.

La cosa migliore,converrà caro arcivescovo, è chiedere di abrogare tutte le disposizioni normative previste dalle leggi elettorali vigenti e così, in futuro, non ci sarà il rischio di presentare le liste con

10 minuti di ritardo…

Ed è molto triste constatare che la politica si occupi per settimane non di quello che serve al Paese per uscire dalla crisi economica, ma solo di adempimenti formali elettorali, a cui un tempo provvedeva in silenzio un bravo funzionario di partito.

Lelio De Santis-Resp.Enti Locali Italia dei Valori


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore