Caro gasolio: la rivolta dei vongolari

19 Giugno 2008   16:48  

Dopo diciannove giorni di sciopero indetto a livello europeo, in segno di protesta contro il rincaro del greggio, anche gli armatori della vongolara del Cogevo Frentano, sono tornati in mare. Altri problemi, però, si avvistano all’orizzonte dopo il via libera di Bruxelles, che lo scorso 18 giugno ha autorizzato un pacchetto di misure per far fronte al caro-gasolio, compresi aiuti d’urgenza da parte degli Stati membri ai pescatori. L'odissea dei pescatori, non è ancora finita. Il pesce scarseggia. E quando il problema riguarda la materia prima, la questione si fa ancora più scottante. A pagarne maggiormente le spese è sicuramente la piccola pesca che getta le reti a poche miglia dalla costa, pertanto non tutti i suoi operatori sono potuti tornare in mare. Il pesce tra Pescara sud e Punta Penna, infatti, sembra essere scomparso e l’associazione Leone Acciaiuoli chiede aiuto per capire da dove venga il problema . “La commissione europea ha deciso di applicare delle misure che incidono sul costo del carburante - spiega l’assessore del Giulio Napoleone - in Regione si sta riunendo il tavolo permanente sulla pesca e l’acquacoltura per decidere l’aumento della de minimis. I pescatori hanno richiesto l’aumento dei contributi da 30mila a centomila euro. Localmente - aggiunge l’assessore - abbiamo fissato un incontro al mercato ittico per il pomeriggio con la marineria e la Federcoopesca per dare seguito agli incontri avuti nei giorni scorsi e per ricucire lo strappo tra le parti. La situazione di crisi che vive il settore non permette divisioni nella categoria.”

Il Comune ha proposto due tipi di aiuti: un contributo ai pescatori ortonesi e l’esenzione per la Tarsu. “ La pesca – continua l’assessore - è l’unica, vera categoria che dipende dal gasolio ed è per questo motivo che l’aumento dei prezzi ha messo in ginocchio il settore”.
Dalla parte opposta il Partito democratico risponde accusando il centrodestra di iniziative insufficienti, che tendono a strumentalizzare la crisi della categoria. Il capogruppo del Pd Roberto Serafini, infatti, afferma : “Bisognerebbe sollecitare la distribuzione degli incentivi agli armatori per il fermo biologico che non vengono distribuiti da anni”. I pescatori, intanto, attendono che le promesse fatte diventino realtà e se entro giugno il prezzo del gasolio non scenderà i pescherecci torneranno in porto e anche stavolta ci rimarranno per molto.

(IP) 

 

 


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