"Carta delle pene", l'ordine dei giornalisti approva codice deontologico

15 Marzo 2013   17:41  

Conoscenza delle norme che regolano la materia, uso di termini appropriati, rispetto del "diritto all'oblio" di chi ha scontato una pena detentiva. Sono alcune delle raccomandazioni chiave contenute nella "Carta delle pene e del carcere", approvata all'unanimita' dall'Ordine nazionale dei giornalisti e presentata stamane nel corso di una conferenza stampa a Regina Coeli.

"Si tratta - hanno spiegato i promotori - di un vero e proprio "codice deontologico" dedicato a chi scrive di imputati, condannati, detenuti, delle loro famiglie e del mondo carcerario in genere: un vademecum che, senza interferire con la liberta' di cronaca, fissa dei paletti alla cattiva informazione."

Nell'incontro di oggi e' stato ribadito come spesso chi scrive di carcere e dintorni non abbia una conoscenza sufficiente di che cosa prevedono le leggi: "attenzione a non creare un ingiustificato allarme sociale" - scrivono gli ideatori del documento - parlando ad esempio in termini scorretti delle misure alternative, dal momento che "la possibilita' di riappropriarsi progressivamente della liberta' non mette in discussione la certezza della pena. Semplicemente un giudice ha deciso che venga espiata in modo diverso".

Quanto al diritto all'oblio, ricorda la Carta, "una volta scontata la pena, l'ex detenuto che cerca di ritrovare un posto nella societa' non puo' essere indeterminatamente esposto all'attenzione dei media che continuano a ricordare ai vicini di casa, al datore di lavoro, all'insegnante dei figli e ai loro compagni di scuola il suo passato": la fase di reinserimento nella societa' non deve essere resa piu'"difficile" e "problematica" di quanto gia' non sia di per se'. Tra gli inviti rivolti ai cronisti, anche quello "fornire, laddove e' possibile, dati attendibili e aggiornati che permettano una corretta lettura del contesto carcerario".


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