"Case popolari, Barca dica perchè la ricostruzione è al palo"

22 Agosto 2012   12:11  

“Il Ministro della coesione sociale Fabrizio Barca, in una intervista rilasciata alla giornalista Antonella Baccaro e pubblicata oggi 22 agosto 2012 dal Corriere della Sera, ha dichiarato che 'a proposito dei terremoti, in Abruzzo abbiamo creato due uffici speciali che servono e gestire la ricostruzione. Il modo per sbloccare molti interventi che sono fermi non è, come dicono molti, semplificare le procedure ma individuare qualcuno che le gestisca, assumendosene la responsabilità. Siamo bravissimi nelle emergenze, poi però ci perdiamo nella ricostruzione'.

Alla domanda: 'Come sceglierete questi manager dei terremoti?', il Ministro risponde: 'Con un bando pubblico: cerchiamo 300 tra ingegneri, geologi, architetti, riservando il 50% dei posti a chi abbia già maturato e dimostrato esperienza sul territorio. Poi se funzioneranno, li useremo in altre emergenze. E' una novità, no?'.

Chiedo al Ministro Barca di dare anche a noi una risposta sullo stato di avanzamento della ricostruzione e messa in sicurezza antisismica degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica di proprietà dell'ATER e del Comune dell'Aquila”.

A parlare è l'ex parlamentare Pio Rapagnà, coordinatore del Movimento Inquilini Assegnatari di case popolari.

"Il Ministro Barca ha, tra l'altro, il dovere di dire una parola chiara sulle decisioni assunte rispetto al ruolo del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche indicato quale soggetto attuatore per la ricostruzione pesante degli immobili di edilizia residenziale pubblica Regionale e Comunale, classificati E inagibili, distrutti o gravemente danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009, svolgendo concretamente quel ruolo di raccordo di coesione istituzionale e sociale tra gli enti locali impegnati nella ricostruzione, anche al fine di favorire il rapido impiego delle risorse pari a 150 milioni di euro previste dalla Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3803 del 15 agosto 2009.

Il Commissario straordinario per la ricostruzione e Presidente della Regione Gianni Chiodi e l'allora Vice-Commissario e Sindaco dell'Aquila Massimo Cialente suggerirono condivisero la decisione di assegnare 107 milioni di euro per gli interventi da effettuarsi sugli immobili di proprietà dell'ATER e 43 milioni di euro per gli interventi da porre in essere sugli immobili di proprietà dei Comuni.

Il 30.11.2009 con un atto di intesa tra i soggetti attuatori indicati - ricorda ancora Rapagnà - è stato concordato che degli alloggi ATER classificati A-B e C si occupasse l'ATER dell'Aquila mentre degli alloggi ATER classificati E e di tutti gli alloggi classificati A-B-C ed E di proprietà del Comune dell'Aquila si occupasse esclusivamente il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna, Sede coordinata – L'Aquila.

Il 14 febbraio 2012 è stata sottoscritta una modifica alla convenzione del 30.11.2009 secondo la quale è, oggi, responsabilità dell'ATER la ricostruzione pesante degli edifici classificati E limitatamente agli stabili a totale proprietà pubblica, mentre il Provveditorato, che è titolato ad intervenire per l'indizione della gara d'appalto solo dopo aver ricevuto i progetti esecutivi degli interventi, resta tuttora in attesa da parte dell'ATER medesima della documentazione progettuale.

A distanza di tre anni invece, non risultano intercorsi accordi tra Provveditorato e Comune dell'Aquila per la riparazione e ricostruzione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale.

Ciò significa che nella realtà degli atti e dei fatti, e aldilà delle effettive buone o cattive intenzioni dei soggetti competenti, mentre l'ATER ha avviato 82 interventi (alcuni già conclusi) per la riparazione e ricostruzione leggera, il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche è sostanzialmente bloccato nell'opera di ricostruzione pesante”.


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