Caso D'Agostino, l'ex assessore chiede patteggiamento ma non vorrebbe risarcire le sette donne

Parti civili non soddisfatte della proposta

23 Ottobre 2014   11:45  

In occasione dell'udienza preliminare di ieri, poi rinviata al prossimo 21 gennaio, l'ex assessore alle Politiche della Casa del Comune di Chieti Ivo D'Agostino ha avanzato le proprie richieste tramite i legali Amleto Carobello ed Edgardo Ionata.

Gli avvocati di D'Agostino hanno infatti presentato una richiesta di patteggiamento in cui è stata proposta l'applicazione di 3 anni e 3 mesi di reclusione ma, da quel che risulta, senza alcun accenno circa l'intenzione di risarcire le sette donne che lo hanno accusato di aver chiesto prestazioni sessuali in cambio di alloggi popolari.

Da quel che trapela, la pubblica accusa avrebbe confermato il parere favorevole della Procura in merito alla richiesta, che così come proposta non avrebbe tecnicamente margini di applicabilità, da qui la decisione del gup Antonella Redaelli di rinviare l'udienza al 21 gennaio 2015 per consentire una nuova formulazione della proposta di patteggiamento, deciso "relativamente alle qualificazioni giuridiche dei fatti contestati", come sottolineato dall'avvocato Carobello.

Dal canto loro, invece, le sei donne su sette che hanno scelto di costituirsi parte civile non sono soddisfatte della proposta avanzata dai legali dell'ex assessore, anche in considerazione del fatto che, nel caso il patteggiamento venisse applicato a tali condizioni, non avrebbero ristoro subito e prima della sentenza e dovrebbero attivare un giudizio civile a parte. Secondo il legale di una di loro, il danno non sarebbe infatti di natura esclusivamente patrimoniale, né le ipotesi del reato contestato di speciale tenuità.

In ogni caso, se per ora l'ipotesi di risarcimento danni non risulta essere stata presa in considerazione, qualora dovesse essere riconsiderata potrebbe aprire qualche spiraglio per il cosiddetto patteggiamento allargato.


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