Caso di Liliana Paolizzi, ancora niente ascensore. Il marito: "Ci lasceremo morire di fame"

Fondi regionali stanziati ma Ater non avvia lavori

08 Ottobre 2014   10:23  

Nessuna novità positiva, purtroppo, riguardo il triste e paradossale caso di Liliana Paolizzi, la donna teramana malata di Sla e di fatto prigioniera da circa 2 anni in una palazzina Ater di Colleatterrato Basso a causa dell'assenza di un ascensore.

E' passato circa un mese da quando la donna ed il marito, Tonino Serafini, ricevettero la visita del governatore Luciano D'Alfonso, che promise impegno per risolvere la situazione, e due settimane addietro la Regione ha stanziato 2,8 milioni di fondi per l'abbattimento delle barriere architettoniche, ma dei lavori per installare l'ascensore nella palazzina non si ha ancora traccia alcuna.

L'Ater, dunque, non ha ancora avviato i lavori per dotare di ascensore esterno lo stabile, in cui oltre a Liliana risiedono altre due persone con invalidità rispettivamente al 75% e al 100%: inutile sottolineare come tale miglioria permetterebbe loro di poter all'occorrenza essere spostate con maggiore facilità.

Così come appare inutile sottolineare la delusione e l'amarezza di Tonino Serafini, che ha annunciato l'intenzione di intraprendere una nuova protesta, e addirittura di porre fine alla vita sua e della moglie se nulla dovesse continuare a cambiare.

"Da oggi inizia un nuovo sciopero della fame" - ha affermato Tonino - "e stavolta non ci fermeremo: se entro qualche giorno la situazione non si evolverà, prima che cominci la debolezza applicherò una sorta di eutanasia per me e per mia moglie, darò ordine di interrompere le cure e l'alimentazione, salirò sul tetto e se qualcuno tenterà di avvicinarsi volerà qualche tegola. Mi rendo conto di assumermi una grossa responsabilità anche per lei, ma non l'avrei mai fatto se lei non mi avesse dato il suo assenso. Voglio vedere se qualcuno interverrà, in caso contrario ci avranno sulla coscienza".

In passato, Tonino Serafini era stato affiancato nei suoi scioperi della fame dal comitato "Ora basta", cui avevano aderito tra gli altri il blogger Giancarlo Falconi, Domenico Reginaldi e Sergio D'Ascenso. Sarà così anche stavolta, come ha sottolineato D'Ascenso: "Iniziamo da stamani, chiunque voglia aderire o anche fare visite spontanee a Liliana è il benvenuto. Non si può rimanere inermi dinanzi a questa folle discrasia tra le disposizioni politiche e la burocrazia al cospetto di un caso simile".


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