Celebrazione per il beato "El Pele", a Lanciano Alexian Santino Spinelli per rendere omaggio

02 Maggio 2017   12:30  

Ad Omaggiare il Beato Anche l’artista e ambasciatore dell’arte Romanì nel Mondo Alexian Santino Spinelli con il suo Gruppo. “Ricordo ancora la grande emozione in Piazza San Pietro vent’anni fa, quando Papa Giovanni Paolo II proclamò il primo Beato  di etnia Rom della storia cattolica, le grida di giubilo riempirono la piazza e mi ispirarono nel comporre il brano musicale  intitolato  ‘Zefferino’  che eseguirò in chiesa giovedì” afferma Spinelli in una breve nota a commento dell’iniziativa.

Zeffirino Jiménez Malla, detto "El Pelè", è stato reso Beato il 4 maggio 1997 da Papa Giovanni II che lo proclamò "Patrono di tutti i Rom del mondo". Per celebrare la ricorrenza l'associazione Them Romano Nella Luce Del Beato "Pelè" con presidente Antonietta Spinelli, ha organizzato le celebrazioni nella Chiesa di San Antonio, dove interverranno molti esponenti del mondo rom e del mondo religioso, a partire da Monsignore Riboldi di Milano, promotore in Italia della santificazione di Zeffirino Jiménez Malla.

Zeffirino Jiménez Malla, detto "El Pelè", visse un'infanzia con la sua famiglia che svolgeva un'attività lavorativa itinerante del commercio dei cavalli. Si sposò a 18 anni, ma non ebbe mai figli; adottò, però, una nipote che amò come tale, Pepita. Onesto commerciante di cavalli, fu molto rispettato sia all'interno del mondo gitano, tra i suoi amati rom, che al di fuori di esso. Morì come martire, nel 1936, durante la Guerra Civile Spagnola, dopo esser stato fucilato in un cimitero per aver difeso un sacerdote e il Rosario.

Al termine delle celebrazioni, dopo le ore 16.00, sempre a Lanciano musicisti, ballerini e ballerine rom concluderanno la giornata con musica, danze e canti romanì in onore del Beato "El Pelè".

Alle 17,00 all’interno della Chiesa di Sant’Antonio è previsto il concerto dell’Alexian Group che  guiderà gli ascoltatori nel mondo della religiosità Romaní.

Un aspetto, questo, ancora quasi sconosciuto a differenza di quello diffusissimo e troppo spesso commerciale della “festa Rom”.

Alexian ed il suo gruppo porterannno gli spettatori  a conoscere la religiosità della popolazione Romaní  con un concerto  che è un percorso artistico-culturale narrato in cui vengono rievocate attraverso i suoni, le parole e i colori, le radici profonde di un popolo millenario caratterizzato dalle prismatiche sfumature e dalle intensissime emozioni.

Un viaggio nell’intimità della storia e della cultura di un popolo trasnazionale. Gli interpreti con la loro formazione professionale non scadono nel becero folklore ma elevano la tradizione a un livello artistico qualitativo e suggestivo.

 


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