Censis: universita' 'troppo provinciale' e resta gap nord-sud

06 Dicembre 2013   10:45  

L'affanno che gli atenei italiani mostrano nei confronti internazionali e' la conseguenza di un sistema universitario "per certi versi troppo provinciale, nonostante la presenza di atenei di tradizione e di eccellenze di nicchia".

Le universita' italiane stentano a collocarsi all'interno delle reti internazionali di ricerca; in alcuni casi sono affette da un progressivo rinserramento entro i confini nazionali, caratterizzandosi per una prevalente connotazione locale, talvolta municipale".

E' la fotografia dell'universita' scattata dal Censis nel 47esimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese, secondo cui inoltre "le criticita' strutturali" sono "ulteriormente aggravate dal divario territoriale tra Nord e Sud".

La debolezza del sistema non fa certo bene alla reputazione internazionale dei nostri atenei, "premessa indispensabile - secondo gli esperti del Censis - per originare mobilita' in entrata di studenti e docenti e per attrarre capitali per investimenti in ricerca".

Di cio' sono coscienti gli stessi rettori che, consultati dal Censis nel corsodel 2013, hanno stilato una classifica dei fattori piu' efficaci per accrescere la competitivita' dei loro atenei. Se al primo posto e' stato collocato il miglioramento della qualita' dei servizi e delle strutture di supporto alla didattica (73,8%), nelle posizioni immediatamente successive si riscontra la presenza di altri fattori, "interpretabili quali sintomi di una diffusa consapevolezza della necessita' di ampliare i confini sia geografici sia intellettuali delle universita'".

Al secondo posto, con il 54,8% di preferenze, i rettori segnalano lo sviluppo di collaborazioni internazionali nella ricerca e, immediatamente dopo (52,4%), lo sviluppo di percorsi di laurea a doppio titolo/titolo aggiunto con atenei stranieri. Riguardo al gap tra nord e del sud Italia, l'indice regionale di attrattivita' delle universita' nelle regioni meridionali ha un andamento decrescente di lungo periodo.

Nel decennio compreso tra il 2002 e il 2012 - spiega il Censis - tale indice nel Mezzogiorno passa da -20,7% a inizio periodo a -28,3% a fine periodo, incrementandosi negativamente di oltre 7 punti percentuali. Scorporando il valore delle regioni insulari, si osserva che l'indice precipita nelle isole da -10,1% nel 2002 a -26,2%, nel 2012.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore