Chi è Angelini. Storia del perverso rapporto pubblico-privato

28 Aprile 2010   12:17  

AGGIORNAMENTO (ore 16.34) - "L'arresto di Vincenzo Angelini per bancarotta fraudolenta conferma quanto da tempo sostenuto dalla Fp-Cgil: il tentativo, in atto in molte parti del paese, di demolire il servizio sanitario pubblico attraverso la violazione delle regole (dei contratti di lavoro, delle procedure di accreditamento, delle convenzioni, degli appalti), scaricando sugli operatori e sui cittadini le nefaste conseguenze di tutto cio' ". LO affermano in una nota Fabrizio Fratini, Segretario Nazionale Cgil Funzione Pubblica, Carmine Ranieri Segretario Generale Fp Cgil Abruzzo e Angela Scottu Segretaria regionale CGIL Abruzzo.
   "La Fp-Cgil continua a denunciare e combattere i fenomeni corruttivi e concussivi in sanita' ed e', nel caso specifico, al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori di 'Villa Pini' e dei cittadini abruzzesi; i primi senza stipendio da 12 mesi, i secondi senza servizi e prestazioni.  Diventa fondamentale a questo punto, che la Regione Abruzzo si occupi immediatamente delle macerie che questa vicenda lascia sul campo: conseguenze negative sui livelle essenziali di assistenza per i cittadini abruzzesi; perdita di 1.500 posti di lavoro altamente professionalizzati"

AGGIORNAMENTO - Non e' stato ancora fissato l'interrogatorio di garanzia per Enzo Angelini, l'ex magnate della sanita' abruzzese arrestato ieri e posto ai domiciliari nella sua villa di Francavilla dalla Guardia di finanza di chieti in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Chieti, Marina Valente. Angelini e' accusato di bancarotta fraudolenta, patrimoniale e documentale aggravata dal falso in bilancio: accuse riferibile alla clinica "Villa Pini" s.r.l., fallita il 17 febbraio scorso. Il gip ha dieci giorni di tempo, dal momento dell'arresto, per fissare la data dell'interrogatorio.
   L'ordinanza di custodia cautelare, si e' appreso, e' stata richiesta dalla procura di Chieti lo scorso 26 marzo, una settimana dopo il sequestro di un ingente quantitativo di opere d'arte e oggetti di pregio rinvenuti a Chieti in un deposito riconducibile ad Angelini (tra le opere sequestrate, quadri di ingente valore tra i quali un Tintoretto) che lo stesso Angelini stava tentando di trasferire. La richiesta di arresto e' stata firmata dal gip Valente lo scorso lunedi'.

Chi è Angelini. Storia del perverso rapporto pubblico-privato

Il rapporto perverso fra il pubblico e la sanità privata nasce con l'istituzione, negli anni settanta, delle regioni. Anche in Abruzzo nasce da subito un vortice che intreccia potere politico e interessi privati, con il bilancio regionale impegnato all'80% per far fronte alle spese sanitarie, pubbliche ma anche private, dove vengono dirottati miliardi di lire, oggi centinaia di milioni di euro.

Diversi imprenditori si spartiscono la torta, ma a mettersi in luce quasi da subito è Vincenzo Maria Angelini, psichiatra di periferia, che inizia la sua carriera all'interno della Novafin, finanziaria che controlla il gruppo Villa Pini che, dopo qualche tempo, si divide in due rami: uno di cura e uno dedicato alla riabilitazione, che ben presto guadagna una posizione di primato in Abruzzo, assolvendo al 70% dell'intero settore in Abruzzo.

Il gruppo cresce, Angelini acquisirà la proprietà nel corso degli anni, riuscendo ad accaparrarsi sempre una gran bella fetta della spesa sanitaria regionale.

Inizia così una graduale ascesa che affonda il suo successo in una fitta trama di relazione con i potenti di turno fino alla vicenda delle accuse mosse a Ottaviano Del Turco che hanno finito per decapitare la giunta di centrosinistra.

In mezzo si sviluppa quel sistema “malato”, per restare in tema, fatto di rimborsi gonfiati concessi dai politici che in cambio avevano regali o favori elettorali.

Oggi, dopo l'esplosione del sistema, per la vendita di Villa Pini si fa avanti il gruppo molisano Neuromed di Venafro. Già il fatto che a capo di Neuromed ci sia un eurodeputato, non rassicura affatto sul futuro dei lavoratori e dell'intero sistema sanitario – e del rapporto pubblico-privato – abruzzese.

Se poi si considera che il titolare di Neuromed ha all'attivo una serie di inchieste giudiziarie e di contenziosi con la regione Molise, non fa prospettare nulla di buono.


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