Chiamata anonima alla GdF: "Fermate strage nelle scuole". Ma è un falso allarme

Ore di psicosi, quelle vissute ieri presso diversi istituti scolastici abruzzesi e molisani, principalmente a causa di un avvertimento poi rivelatosi del tutto privo di reale fondamento.

Erano circa le 8:30 di ieri mattina quando è giunta una telefonata alla Guardia di Finanza di Campobasso. "Attenti alle scuole primarie di Pescara, Vasto e Termoli. Fermate una strage", le parole che a quanto risulta ha pronunciato l'anonimo che ha effettuato la chiamata, con grande probabilità un uomo con forte accento straniero.

Immediati sono scattati i protocolli di controllo ed intervento da parte del personale delle Fiamme Gialle, e poco ci è voluto per fare scattare un clima di psicosi, evidentemente già alimentato a monte dall'assalto alla redazione parigina di Charlie Hebdo di una settimana fa.

Le questure dei centri interessati hanno informato le varie scuole, diramando l'ordine di tenere chiuse tutte le porte e gli accessi e di segnalare eventuali presenze sospette nei dintorni degli istituti, mentre le forze dell'ordine hanno provveduto ad intensificare i controlli, con particolare attenzione agli istituti privati di stampo religioso.

Fortunatamente, l'avvertimento dell'anonimo pervenuto alla Finanza di Campobasso si è rivelato il classico falso allarme, con ogni probabilità opera di un mitomane (come confermerebbero del resto anche i primi accertamenti), ma ciò non ha impedito che, complice il clima di paura innescato, la polizia abbia dovuto effettuare due interventi di controllo in altrettante scuole pescaresi, ovviamente rivelatisi inutili: presso la media "Fermi", dove a quanto risulta una bidella si era insospettita per alcuni fili elettrici fuori dall'istituto, poi rivelatisi semplici fili di una cabina nelle vicinanze, e presso la media "Pascoli", dove a far scattare l'allarme è stato uno zaino dimenticato, ma prima che arrivassero gli artificieri è tornata a riprenderlo la madre dell'alunno che lo aveva scordato.