''Chiese 200mila euro a Tiberti'': chiesto rinvio a giudizio per il rettore Di Orio

19 Dicembre 2012   16:37  

La Procura della Repubblica di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il rettore dell'Università dell'Aquila Ferdinando Di Orio.

L'accusa sostenuta dal pubblico ministero Giuseppe Deodato davanti al giudice per le indagini preliminari Maddalena Cipriani è quella della concussione, ovvero di aver chiesto oltre 200 mila euro in 10 anni al professore della facoltà di Medicina dell’Ateneo aquilano Sergio Tiberti, che oggi è il suo instancabile nemico ed accusatore.

Tutto è iniziato da un esposto dello stesso Tiberti nel settembre 2009. Esposto in un primo momento archiviato. Le continue richieste, sostiene l'accusa, sarebbero avvenute dopo la nomina di Tiberti a responsabile scientifico di uno studio in convenzione tra Enel e Università, per favorire la sua carriera. 

Ferdinando Di Orio definisce fantasie le accuse di Tiberti e si prepara ad un agguerrita difesa, affidata all'avvocato Maria Alicia Mejia Fritsch.

Su Di Orio pende anche la richiesta di rinvio a giudizio del pm dell’Aquila David Mancini al gip Marco Billi, per l’accusa di abuso d’ufficio, nell'ambito dell’inchiesta relativa ai presunti affitti gonfiati dei capannoni per ricollocare le facoltà dopo il terremoto.

 


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