Chieti, addio definitivo all'ottavo posto?

31 Marzo 2014   08:40  

Uno dei peggiori Chieti ammirati in questa stagione non è riuscito ad andare oltre un mesto 0-0 contro il Poggibonsi, rischiando anzi di prendere proprio all'ultimo minuto di recupero, non fosse stato per la segnalazione di fuorigioco da parte del guardalinee.

A nulla, evidentemente, sono valse le motivazioni di classifica dei neroverdi, alla vigilia chiamati di fatto obbligatoriamente a fare risultato pieno per continuare a sperare in un ottavo posto che, invece, nonostante la contemporanea sconfitta della Vigor Lamezia a Teramo, resta ancora distante tre punti (quattro, se si considera il vantaggio dei lametini negli scontri diretti), scivolando in più dalla nona alla decima posizione a causa della vittoria del Tuttocuoio (ora a +2 sui teatini) ai danni dell'Ischia Isolaverde.

Ma al di là della classifica e delle avversarie, le chances di arrivare ottavi sembrano assai ridotte, per non dire ormai praticamente nulle, a causa dell'evidente condizione deficitaria dell'intera rosa dal punto di vista fisico e, quel che è peggio, psicologico.

Condizione che ha raggiunto il proprio culmine nella gara contro i toscani, che i teatini hanno giocato con una minima parte di quella cattiveria agonistica che avrebbero dovuto impiegare in quella che era (o quasi) la gara della vita, dimostrando soprattutto, come lo stesso tecnico Tiziano De Patre ha fatto osservare a fine gara, un preoccupante deficit in termini di carattere, di fatto lasciandosi influenzare oltremodo dai fischi e dal malcontento dei tifosi, talmente delusi da chiedere alla squadra, a fine gara, di levarsi le casacche.

Un difetto che, nel momento topico della stagione, suona decisamente allarmante, tanto da indurre addirittura a temere che, qualora i neroverdi riuscissero a raggiungere i play-out, difficilmente riuscirebbero a rimanere in Lega Pro. Con l'incognita, oltretutto, di un possibile nuovo avvicendamento in panchina: la dirigenza si è riservata un'attenta riflessione a freddo per decidere il da farsi, e lo stesso De Patre non ha potuto negare di sentirsi in discussione.

Staremo a vedere, ma quel che è certo è che la sola speranza di riuscire in un'impresa che appare complicata come non mai sarà ricompattare la squadra a tempo di record. Missione possibile?

Lorenzo Ciccarelli


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