Chieti: policlinico a rischio sismico, sgombero immediato di due padiglioni

09 Agosto 2012   10:31  

Un provvedimento d’urgenza scattato nella giornata di ieri a firma del direttore generale della Asl di Chieti, Francesco Zavattaro e dalla Regione Abruzzo, perché il palazzo della clinica Santissima Annunziata è ad alto rischio sismico.

A rischio un pilastro, già sotto speciale osservazione da mesi.

 Lo scorso dicembre, un’intera ala del corpo F, dove ci sono reparti come l’Unità di terapia intensiva coronarica, ma anche la Rianimazione cardiochirurgica e quella generale, è stata evacuata a causa di una evidente criticità a carico di uno dei 300 pilastri che sostiene l’edificio. I lavori di messa in sicurezza durarono una settimana, e il 23 dicembre tutto tornò a funzionare regolarmente.

Ieri invece lo sgombero, d’emergenza, di due ali. A lanciare l’allarme l’ingegnere Enrico De Acetis, che nella propria relazione scrive "È da considerare come la scadente resistenza dei materiali possa non essere compatibile con l’attività sanitaria".

Un allarme che ha portato immediatamente alla scelta dievacuare subito almeno tre piani del corpo C, per alleggerire la struttura e, a seguire, procedere con alcuni reparti che occupano il blocco F. In tutto, 7mila metri quadrati.

 I carotaggi avrebbero rivelato carenze gravi in due padiglioni, uno alto 14 e uno 9 piani. 

Oggi pazienti e personali vengono trasferiti. Nel blocco C ci sono diversi reparti, soprattutto di degenza, ma c’è anche la sala parto. E poi, Ortopedia, Nefrologia, Chirurgia toracica, Otorino, il Centro obesità e la Ginecologia: 14 piani, per un totale di circa 130 posti letto. Questi pazienti saranno trasferiti con ogni probabilità nell’ospedale di Ortona (almeno 60 posti). Nel corpo F (9 piani) ci sono l’Unità di terapia intensiva coronarica, l’Anestesia, la Dialisi e la Rianimazione. E poi ancora, cucine e servizi. Una trentina di posti letto: quelli di terapia intensiva saranno ospitati nel palazzo di Cardiochirurgia.

Il rischio sismico però è ben più ampio, dalla relzione della società d’ingegneria Stin, incaricata dalla Regione Abruzzo di compiere verifiche sull’immobile, sono emerse “criticità media” per i corpi C e F, e “criticità alta” su un pilastro del blocco F, definito “a rischio imminente”. Da qui la scelta e la necessità di mettere in sicurezza subito il pilastro, per poi passare alla fase che invece prevede un intervento unitario sui due corpi. Il costo dell’opera è di 37 milioni di euro.

Tutta la dinamica che ieri ha portato all’evacuazione di due ali parte da una doppia segnalazione della Asl, alla procura e al tribunale civile, e sono stati aperti due fascicoli, uno penale e l’altro civile. L’esposto ha dato il via all’inchiesta del sostituto procuratore Giuseppe Falasca. Di pari passo, in sede civile, è stato richiesto dalla Asl un accertamento tecnico preventivo per poter rimettere una valutazione del danno certificato in tribunale. Ieri, il consulente tecnico d’ufficio De Acetis (lo stesso che ha fatto la perizia anche per la procura) ha depositato la relazione.


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