Chieti: raid razzista, un anno dopo il Pd sollecita la Provincia

22 Ottobre 2010   16:05  

Nella mattinata di oggi i Giovani Democratici di Chieti hanno tenuto una conferenza stampa in Via Principessa di Piemonte dove, un anno fa, con un raid vigliacco e razzista, era stata distrutta la lapide posta dalla Provincia di Chieti per ricordare gli internati della nostra città e gli orrori del nazifascismo. Visto che la Provincia non ha provveduto a sostituire la pietra spezzata ci hanno pensato i GD Chieti. La nuova targa è stata consegnata al Presidente della Provincia Di Giuseppantonio insieme ad una lettera aperta.

"Circa un anno fa, con un raid violento e vigliacco, alcuni ignoti hanno spezzato la lapide posta dall' Amministrazione Provinciale sulla facciata dell’ ex asilo in Via Principessa di Piemonte a Chieti. Si è trattato di un episodio di gravità assoluta, sintomo di intolleranza e odio razziale, visto che tale lapide ricordava la vergogna dei campi di internamento presenti anche a Chieti durante il nazifascismo". E' quanto scrivono Alessandro Marzoli, vice presidente del Consiglio comunale di Chieti, e Davide Gallo e Pierluigi Barone dei Giovani democratici nella lettera indirizzata al presidente della Provincia Di Giuseppantonio.

"Più volte Noi Giovani Democratici di Chieti abbiamo sollecitato anche a mezzo stampa l' Amministrazione da Lei guidata a sostituire quella pietra frantumata con una nuova. Un gesto dovuto che, se compiuto in breve tempo, avrebbe mostrato come le istituzioni ritengono importanti anche i simboli della memoria.

Dal momento che però nulla è stato fatto per restituire alla città la lapide spezzata nella sua interezza, abbiamo deciso di realizzarne una a nostre spese.
Il testo in essa iscritto è identico a quello dell' originale rotta nell' ottobre 2009.
La consegnamo a Lei, Presidente, con la preghiera di fissarla al muro dell' ex Asilo in via Principessa di Piemonte e lì di mantenerla se e fino a quando l' ente Provincia non decida di realizzarne una nuova, in pietra.

Nel ribadire la condanna verso tutti i totalitarismi e le dittature - conclude la lettera - restiamo certi che sempre vivo sarà in noi il ricordo dei tanti orrori del nazifascismo e che non saranno  certo atti anonimi e vigliacchi a intimidire le nostre coscienze".


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